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Un’associazione di amici 2.0 a sostegno del rilancio del Pio Albergo Trivulzio

E' stata ufficialmente presentata l’Associazione Amici del Trivulzio. Il Pio Albergo Trivulzio è la struttura alla quale, a Milano, da sempre, si fa riferimento quando si parla di solidarietà, soprattutto, nei confronti della popolazione anziana più fragile

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Presso la Sala Buzzati della Fondazione Corriere della Sera, è stata ufficialmente presentata l'Associazione Amici del Trivulzio. Nell'occasione, dopo i saluti del Presidente della Fondazione Piergaetano Marchetti e del Presidente del Pio Albergo Trivulzio, Maurizio Carrara, moderati da Gian Giacomo Schiavi, l'economista Stefano Zamagni, il filosofo Salvatore Natoli e il critico d'arte Philippe Daverio hanno discusso di "Filantropia Longevità Modernità".

Claudio Sileo e Luigi Ferrari, rispettivamente Direttore generale dell'ASP Pio Albergo Trivulzio, Martinitt e Stelline e Presidente dell'Associazione Amici del Trivulzio, hanno presentato, invece, i progetti di rilancio avviati a sostegno della storica struttura di accoglienza per anziani e minori di Milano.

Il Pio Albergo Trivulzio è la struttura alla quale, a Milano, da sempre, si fa riferimento quando si parla di solidarietà, soprattutto, nei confronti della popolazione anziana più fragile

Un gruppo promotore di professionisti milanesi ha ora creato l'Associazione Amici del Trivulzio, affiancando la Direzione Generale nel lavoro di rilancio della struttura, per dare una nuova prospettiva alla solidarietà, creando un progetto che valorizzi la struttura esistente e i cambiamenti già in atto, incrementando i servizi a favore degli ospiti e delle loro famiglie, dentro e fuori le mura della struttura originaria.

Tra gli esponenti della nuova Associazione: Maurizio Carrara, Francesca Floriani, Elisabetta Orombelli.

"La missione dell'Associazione Amici del Trivulzio - secondo il Presidente Luigi Ferrari - consiste nel concorrere a creare migliori condizioni di vita per le persone che vivono in condizioni svantaggiate, per anzianità, solitudine, povertà o combinazioni di queste cose, sia all'interno sia all'esterno delle mura del Pio Albergo Trivulzio. Vogliamo realizzare dei veri luoghi di vita, intesi sia in senso fisico che relazionale, capaci di favorire una attiva prosecuzione della vita, non di rassegnata attesa della fine. E quindi le iniziative degli Amici del Trivulzio fanno leva sull'impiego degli strumenti digitali, sugli arredi domestici, i colori degli ambienti e soprattutto sulle persone, volontarie e non, che si prendono cura di chi versa in condizioni di svantaggio sociale".

L'azione innovativa degli Amici del Trivulzio parte dal digitale: i mille ospiti della struttura, in progress, verranno agevolati nel rimanere connessi con le famiglie ed il mondo che li attornia, grazie alla info room interna e ai tutorial che verranno loro dedicati per avvicinarsi agli strumenti informatici a disposizione.

Ma si è pensato anche a coloro che non sono ospiti, avviando un progetto di assistenza domiciliare, non sanitaria, ma altrettanto importante, di stampo relazionale con forti contenuti di servizio, quali trasporto, lettura, accompagnamento.

Infine, il Centro d'eccellenza per l'assistenza ai malati di Alzheimer e di demenza, già presente all'interno del Pio Albergo, verrà arricchito dalla realizzazione, sempre fra le mura del Trivulzio, di una "Casa" su misura, pensata per la quotidianità di un malato di Alzheimer. La "Casa" costituirà un fondamentale ausilio sperimentale e formativo per i familiari e i caregiver, grazie a un team di professionisti: terapeuta, geriatra, psicologo, architetto, che prenderanno in carico il malato e la sua famiglia. Le pratiche di eccellenza potranno così essere implementate al meglio al domicilio del malato, in una ottica di empowerment permanente.

La memoria del filantropo fondatore, Principe Antonio Tolomeo Trivulzio, nel 250° anniversario della morte, grazie agli Amici del Trivulzio, rinasce così con nuove sfide a beneficio dei pazienti e della comunità.

Un grazie particolare alle agenzie di comunicazione Alkemy e IDMC che hanno creduto a questo progetto e stanno prestando la propria collaborazione pro-bono per il lancio e il sostegno dell'iniziativa.

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