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I discografici vogliono portare il festival di Sanremo a Milano

La proposta-provocazione della Fimi: "Pensiamo Sanremo come l'Eurovision: Milano sarebbe la città più adatta". Toti però frena: "Sanremo senza la Rai è come il pesto senza basilico"

"Come si è visto in questi anni quello che conta al Festival sono i contenuti, ovvero la musica attuale e le star in classifica. Rai e l’industria discografica potrebbero a quel punto portare un evento come il Festival in un’altra città. Come avviene con Eurovision non è la città dove si svolge l’evento che conta. Rai e l’industria discografica più importante scelgano a quel punto Milano per un grande show televisivo".

Sono le parole di Enzo Mazza, numero uno della Fimi, Federazione industria musicale italiana. Nelle scorse ore, infatti, aveva suscitato clamore l'ipotesi che Sanremo, dopo una partnership decennale, potesse uscire dalla programmazione Rai. Una nuova collocazione televisiva aprirebbe nuovi scenari e nuove location: Milano, appunto. Magari in un grande spazio come il Mediolanum Forum. Da qui la provocazione dei discografici se i sanremesi dovessero scegliere altre emittenti.

Giovedì sera la notizia che ha monopolizzato le home page dei giornali online. Una cordata ha presentato un'offerta per rilevare dalla Rai la gestione del Festival di Sanremo. La notizia arriva da due fonti istituzionali, l'assessore al turismo del comune di Sanremo Giuseppe Faraldi e il sindaco Alberto Biancheri. Al Comune è arrivata una lettera con un'offerta ufficiale da parte di una non verificata "cordata" che potrebbe cambiare la storia del Festival di Sanremo. I rappresentanti della giunta hanno detto che "valuteranno", per quello che potrebbe essere un cambiamento epocale. Ma quanto costa e quanto guadagna la Rai dal Festival?

L'offerta della cordata per gestire il Festival di Sanremo

 "La valutazione per la gestione di un Festival come questo non può essere fatta a fronte di una proposta arrivata poche ore fa. È una valutazione da fare al momento opportuno, con gli uffici opportuni, di certo non in questo momento", il commento di Giuseppe Faraldi, assessore al turismo di Sanremo, riguardo l'offerta presentata da una cordata per organizzare e trasmettere il Festival di Sanremo.

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"Non ho ancora letto la lettera, dopo il Festival la valuteremo nelle sedi opportune", ha detto il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, interpellato dall'Ansa in merito all'offerta che - stando a quanto anticipato ieri da Striscia la notizia - è stata protocollata al Comune per l'organizzazione e trasmissione del Festival della canzone italiana dal prossimo anno. 

Quanto guadagna la Rai da Sanremo: costi e ricavi del Festival

La convenzione tra il Comune di Sanremo e la Rai scade nel 2023 e vale circa 4,8 milioni di euro. La convenzione regolamenta anche altri aspetti della città, laterali al Festival, come il rimborso spese, la promozione della città sui canali tv e il numero degli abbonamenti allo spettacolo per gli hotel sanremesi e del Casinò, persino. Ma dal Festival la Rai ci guadagna: secondo un report di Banca Ifis, l'anno scorso la raccolta pubblicitaria ha fruttato circa 42 milioni di euro a fronte di costi stimati per 17 milioni di euro. 

Il mittente della mail sarebbe Just Entertainment, società che organizza eventi che dunque rivenderebbe il pacchetto Sanremo a una piattaforma o a un gruppo concorrente della Rai. Ma che l’ipotesi si possa davvero concretizzare sembra molto difficile. Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, non usa mezzi termini: "Il Festival senza la Rai sarebbe come il pesto senza basilico".

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