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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Sotto la pelle del progetto”, l’ingegneria strutturale a Bookcity Milano

Un affascinante e inedito viaggio dentro le strutture di alcuni edifici che hanno cambiato lo skyline delle città, accompagnati dall’ architetto e scrittore Gianni Biondillo, dall’architetto Luca Molinari e dall’ingegnere Mauro Eugenio Giuliani.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

L’incontro “L'anima delle costruzioni. Il pensiero dietro alle strutture complesse che danno anima e forza agli edifici che hanno cambiato lo skyline delle nostre città” porta a Bookcity Milano domenica 18 novembre, alle 10.30, presso La Saletta Lab de La Triennale di Milano, un argomento attuale di cruciale importanza: il ruolo fondamentale dell’ingegneria delle strutture, quel complesso di saperi e conoscenze grazie al quale le opere possono ergersi e durare nel tempo. Se l’architettura e la sua capacità di immaginare il futuro con forme sempre più audaci e complesse è da sempre al centro del dibattito, poca attenzione viene invece rivolta alla competenza tecnologica e di visione dell’ingegneria. La struttura di edifici, ponti o torri è compito di una categoria di professionisti progettisti che devono rendere possibili – quindi reali e sicure – le costruzioni, opere infrastrutturali o realizzazioni complesse. Di questo e del compito dell’ingegneria, una professionalità che richiede altrettanta creatività e capacità d’immaginazione per concretizzare una forma sotto la pelle del progetto, si parlerà durante l’incontro. Punto di partenza è il volume “Strutture complesse, libero pensiero”, edito da Skira e curato dagli architetti Luca Molinari e Anja Visini. Il libro è una monografia sui progetti di Redesco Structural Engineering (REsearch + DESign + COnsulting), uno dei principali studi di ingegneria strutturale, che ha firmato le strutture di alcuni tra gli edifici simbolo della storia recente di Milano (Area Ex Varesine, Milano Expo Gate, headquarter di Ermenegildo Zegna e L’Oreal, Torre Libeskind) ed è noto in particolare per la Torre di Zaha Hadid Architects a Milano e la nuova sede BNL a Roma di 5+1 AA. L’incontro sarà condotto dall’architetto Luca Molinari con la partecipazione, insieme all’Ingegnere Mauro Eugenio Giuliani, Direttore tecnico di Redesco, dell’architetto e scrittore Gianni Biondillo. Profondo conoscitore di Milano, tanto da esser diventato testimonial di un viaggio a piedi per le vie e i quartieri della città per svelarne il lato più intimo, Biondillo accompagnerà il pubblico in un altro curioso viaggio, un tour intimo e intenso tra i progetti che hanno caratterizzato lo skyline di Milano visti e raccontati dall’interno. Il dibattito vuole infatti guidare il pubblico lungo un percorso per immagini fotografiche di cantiere, disegni e schemi tra i progetti più rappresentativi di Redesco per raccontare la necessaria e affascinante relazione tra atto creativo e metodologia progettuale, gettando luce sul ruolo e la responsabilità del progettista. Fondata nel 1975, Redesco rappresenta infatti un’eccellenza del fare italiano nell’ambito dell’ingegneria strutturale. Per Mauro Eugenio Giuliani, “la nascita del progetto è intesa come relazione tra idea e processo di sviluppo; le scelte e il funzionamento dei sistemi strutturali e la realizzazione in cantiere sono gli elementi con cui si costruisce sinergicamente il rapporto tra ingegneria e architettura”. Agli ingegneri è richiesta, oggi con una progettazione fortemente digitale ancora di più, “la capacità di applicare le competenze tecniche alle idee progettuali per concretizzare e rendere stabili forme sempre meno lineari”. Un esempio è la Torre di Zaha Hadid: un sistema strutturale che ha richiesto di affrontare importanti sfide per rispondere alle richieste di architettura, sicurezza, economia, funzionalità e costruibilità. “Abbiamo prima risolto la torsione della torre, generate dalla inclinazione delle colonne attorno al nucleo, scegliendo nel contempo i materiali, le forme ed i metodi costruttivi più efficienti. i” spiega l’ingegnere Giuliani. L’ingegneria strutturale “coniuga concretezza e immaginazione, e crea valore attraverso la profondità della conoscenza e il coraggio dell’invenzione”. L’appuntamento di Bookcity Milano vuole ripotare al centro dell’attenzione il ruolo e soprattutto la necessità che l’ingegneria sia interlocutore autorevole e sinergico dell’architettura, in continuità alla tradizione italiana della “cultura politecnica”, in cui due anime – umanistica e scientifica - non sono contrapposte ma complementari.

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