Ritmo, balli e musica al Villaggio Barona
Giovedì 22 settembre al Villaggio Barona si terrà uno spettacolo unico, uno show dedicato al ballo, al ritmo e alla musica che supera i generi, gli stili e le nazioni, per raccontare la storia di un’utopia diventata realtà.
È questo Dancefloor, il nuovo concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio - OPV, l’ensemble multietnico unico nel panorama mondiale, fondato nel 2002 da Mario Tronco, con l’idea di creare un’orchestra stabile di musicisti provenienti da diversi paesi e culture. Un progetto che ha ridefinito il concetto stesso di World Music, ispirando decine di esperienze analoghe in Italia e nel mondo, e facendo dell’orchestra il segno tangibile di una scommessa possibile: tenere insieme continenti diversi, con le loro culture, i loro suoni e la loro storia.
Un'esperienza lunga 20 anni
Da questa esperienza, partita dall’ombelico di Roma, dal quartiere dell’Esquilino, sono trascorsi quasi vent’anni, di reciproche influenze di generi musicali e complicità tra i musicisti che hanno portato l’Orchestra a uscire dal selciato della musica per abbracciare anche altri ambiti, passando con disinvoltura dal teatro (“Carmen”, “Il Flauto Magico”, “Il Giro Del Mondo in 80 Minuti” e “Don Giovanni”) al cinema (Premio David di Donatello 2020 per le musiche del film “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio”), alla musica sacra (“Credo”).
Tutte esperienze che hanno ulteriormente arricchito e contaminato la musicalità e la poetica dell’Orchestra, capace di spaziare fra i generi e le culture, mantenendo una propria definita identità sonora.
Giovedì 22 Settembre “Dancefloor” passerà in rassegna questo entusiasmante percorso, attraverso le tappe della storia di un ensemble nel frattempo diventata una formazione stabile e ormai rodatissima che, partendo dalla musica tradizionale, mischiandola e intingendola con rock, pop, reggae, e classica, ha portato in giro per i palchi e i teatri del mondo, generi e sonorità per lo più sconosciute al grande pubblico.
Un ritorno alle origini
l nuovo show sarà un ritorno alle origini dell’Orchestra in cui la musica, il ritmo e il ballo saranno di nuovo gli unici protagonisti. Dai paesaggi sonori dell’album “Isola di legno”, ibrido che accosta il folk al jazz, le tablas agli archi, i tamburi ai fiati, alle composizioni originali in primissima esecuzione -che faranno parte del nuovo disco in uscita in autunno- come da tradizione dell’OPV, la scaletta della serata sarà un viaggio tra Paesi, culture e linguaggi. Ci saranno le atmosfere sensuali della cumbia boliviana, con le donne che ballano alzando e muovendo a tempo i lembi della gonna; le danze berbere con i foulard dalle frange corte e coloratissime, la sacralità e ripetitività del gesto nel canto Sufi, i passi cadenzati e ritmici della musica delle Ande.
Ma si ascolteranno anche certe atmosfere caratteristiche degli anni Sessanta Italiani e l’impegno politico dell’Afro Beat e la scanzonata allegria del reggae arabo, in realtà inesistente come genere a sé. E ciò perché come sempre l’OPV non riproduce stili ma li reinterpreta creando un modo di fare musica che la rende riconoscibile e unica.
Ingresso gratuito previa sottoscrizione della tessera all’Associazione Pier Lombardo (10 euro) all’indirizzo dedicato.