Al Teatro Studio Melato le vite degli altri in "Edificio 3" di Claudio Tolcachir
La nuova stagione del Piccolo Teatro di Milano riparte il 2 ottobre con la prima nazionale di Edificio 3, che andrà in scena fino al novembre.
La grande firma di Claudio Tolcachir
Conosciuto al pubblico per "Il caso della famiglia Coleman" e per "Emilia" (al Teatro Grassi, rispettivamente, nel 2012 e nel 2015), classe 1975, Claudio Tolcachir firma e dirige per la prima volta una produzione del Piccolo in lingua italiana.
Protagonista della fertilissima nouvelle vague argentina e fondatore di Timbre4 – teatro, compagnia e scuola a Buenos Aires – il regista è autore di testi surreali e commoventi intorno alla complessità delle dinamiche interpersonali, sullo sfondo della realtà di una nazione, l’Argentina, eternamente sulle montagne russe, dalla rinascita alla fine della dittatura di Videla (1981), al nuovo crollo con la crisi economica del 2001, cui sono seguite una nuova ripresa e un’ulteriore, recentissima, caduta. Rappresentato per la prima volta a Buenos Aires nel 2008, Edificio 3 risulta ancora più attuale oggi che la pandemia ha scavato solchi profondissimi nel tessuto sociale e nel nostro modo di vivere le relazioni.
La trama
La vicenda è ambientata in un vecchio ufficio di una grande azienda pubblica. Tutto sembra abbandonato: l’ascensore è rotto, la macchinetta del caffè anche, il lavoro langue, l’ufficio del personale è stato trasferito altrove e non registra le presenze degli impiegati… Moni (Valentina Picello), Sandra (Giorgia Senesi) ed Héctor (Rosario Lisma) sono colleghi e condividono quello spazio nel quale trascorrono buona parte delle proprie vite: Moni è la pettegola della situazione, conosce i segreti di tutti, fruga nei cassetti, si insinua non richiesta nelle vite altrui; Sandra, donna single non più giovane, sta cercando di restare incinta; Héctor, uomo maturo, ha perso da poco la madre, con la quale abitava e che lo ha sempre tarpato. In una sovrapposizione di tempo e di luogo, l’ufficio è ora la casa dei fidanzati Manuel (Emanuele Turetta) e Sofía (Stella Piccioni) – lui, inquieto cerca sfogo al di fuori della coppia, lei vorrebbe avere dei figli – ora il bar dove gli impiegati trascorrono le pause, ora lo studio medico dove si reca Sandra.
Amori, tradimenti, equivoci, desideri, ambizioni, frustrazioni, sogni: Tolcachir racconta l’infinita distanza che ci separa tutti – amici, amanti, colleghi, familiari – dal nostro prossimo, l’incolmabile baratro tra l’intima identità di ciascuno di noi e il personaggio pubblico che diamo in pasto alla gente.