"Fraternité", la ricerca degli abitanti della Terra
Dal 26 al 28 gennaio, al Piccolo Teatro Strehler, in prima italiana, va in scena Fraternitè, Conte fantastique di Caroline Guiela Nguyen, artista associata del Piccolo e futura direttrice del Théâtre National de Strasbourg, tra le nuove, più incisive voci del teatro europeo contemporaneo.
Imponente coproduzione internazionale con attrici e attori professionisti e non, di diverse provenienze, lo spettacolo è in francese, inglese, arabo, vietnamita, tamil (con sovratitoli in italiano).
Caroline Guiela Nguyen
Caroline Guiela Nguyen (classe 1981), è tra i volti più interessanti del teatro francese ed europeo contemporaneo. Il suo nome è legato allo straordinario successo che, al Festival d’Avignone del 2017, ebbe il suo spettacolo Saigon, riflessione delicata e toccante sull’identità postcoloniale, quando le proprie radici diventano un ricordo lontano incarnato in un ristorante etnico, sospeso tra la Francia di oggi e la Saigon degli anni ’50, e per sempre scollato dalla realtà.
Recentemente nominata direttrice del Théâtre National de Strasbourg, dove a partire dal 1° settembre 2023 ricoprirà un incarico quinquennale, Caroline Guiela Nguyen è, dalla scorsa stagione, artista associata del Piccolo. Le tre eccezionali recite di fine gennaio del suo lavoro FRATERNITÉ, Conte fantastique, presentato al Festival d’Avignone del 2021 e prima assoluta italiana, rappresentano l’inizio di un più lungo e condiviso percorso pluriennale. Lo spettacolo, inoltre, fa parte di un ciclo iniziato nel 2019 e composto da altri due progetti: Les Engloutis (cortometraggio,2021) e L’Enfance, la Nuit (in scena alla Schaubu?hne di Berlino nell’ottobre scorso).
Lo spettacolo
In FRATERNITÉ, Conte fantastique si immagina che un’improvvisa catastrofe si sia abbattuta sull’umanità: nel corso di un’eclisse, durata una manciata di minuti, la metà degli abitanti della Terra è scomparsa. Chi è rimasto non sa dove si trovino le persone care sparite: prova solo un immenso e insanabile dolore.
I sopravvissuti, che parlano lingue diverse e appartengono a culture differenti, vengono accolti e assistiti nei “Centri di cura e consolazione”, luoghi della memoria, allestiti nelle scuole e dotati di raffinate tecnologie. Qui vengono sorvegliati i sussulti della Terra, si tenta di prevedere le prossime eclissi, si controlla il battito cardiaco degli assistiti, li si aiuta a registrare messaggi da lanciare nello spazio, nel disperato tentativo di rintracciare gli scomparsi.
Biglietti
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