Michela Murgia a teatro in "Don Giovanni, l'incubo elegante"
Michela Murgia torna al teatro portando in scena una sua personale passione, il melodramma e rilegge il Don Giovanni di Mozart in un’ottica inedita. Sul palcoscenico del Teatro Carcano di Milano dal 2 al 5 dicembre Murgia sarà la protagonista di una sorta di seduta psicanalitica che avrà per oggetto le infinite sfaccettature della psicologia maschile e le relazioni ancora irrisolte con l’universo femminile.
Un Don Giovanni riscritto
Melomane esperta, la Murgia riscrive il Don Giovanni di Mozart mantenendo inalterati i personaggi principali del libretto di Da Ponte: ritroviamo quindi, oltre il noto protagonista libertino e bugiardo, anche il suo incauto
assistente Leporello e il serioso Don Ottavio a ricalcare gli stereotipi, ancora presenti nel mondo contemporaneo, dell’“essere maschio”.
L’universo femminile è invece incarnato da tre donne molto diverse l’una dall’altra, quasi a rappresentare tre
archetipi comportamentali: Donna Anna, esempio di rigore morale e ossequio delle tradizioni, Elvira, tradita e
costantemente beffata da Don Giovanni ma illusoriamente convinta di poterlo redimere, e Zerlina, donna curiosa che armata di malizia intende affacciarsi al mondo con comportamenti frivoli e infantili. Michela Murgia intrattiene un racconto evolutivo portandoci in una seduta psicanalitica: la sua.
Attraverso la descrizione dei personaggi dell’immortale opera mozartiana, svela la sua esperienza e la sua
posizione in tema di rapporti di coppia, dunque anche di amore, sesso, rabbia, rancore. Un monologo o, più profondamente, un dialogo con un interlocutore invisibile e quanto mai presente: lo psicanalista cui possiamo chiedere e confidare tutto. Con lui, in maniera immaginaria e immaginifica come davanti ad uno specchio, Murgia riflette sulle infinite sfaccettature della psicologia maschile che incontra – e si scontra – con l’universo femminile, in un dissidio ancora irrisolto.
A coadiuvare il flusso di coscienza la musica di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguita da un solo strumento, la fisarmonica di Giancarlo Palena e dalla voce del basso Angelo Vitali.