Lo spettacolo di Pinocchio interpretato da bambini con e senza disabilità
In stato di grazia, si intitola così la favola inchiesta ispirata alla storia di Pinocchio che debutta a Campo Teatrale di Milano il 3 dicembre 2022, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, con repliche il 4 e il 5 dicembre, portando in scena un cast di otto attori bambini tra i 9 e i 15 anni con e senza disabilità.
La regia dello spettacolo è affidata a Francesca Merli.
Al centro dello spettacolo la relazione tra Pinocchio e Geppetto, e più in generale quella tra genitori e figli, in una narrazione al confine tra immaginario e reale che dà voce ai conflitti, alle paure, ai limiti con cui convivere, ma anche all’amore, al coraggio e ai traguardi raggiunti e da raggiungere.
I protagonisti
I protagonisti non sono soltanto i bambini ma anche le madri e i padri. Sul palco, infatti, i gesti vivi e le parole dei giovani interpreti si uniscono a frammenti video in cui a raccontarsi sono loro. Si tratta di storie di gravidanze difficili, nascite premature, adozioni, risposte a domande cruciali sui temi dell’inclusione, dell’autonomia, del futuro dei propri figli. Perché anche Pinocchio a un certo punto deve affrontare la paura nella pancia della balena, e trovare il modo e il coraggio di diventare grande.
Un anno di lavoro
Lo spettacolo è frutto di un anno di laboratorio gratuito iniziato a novembre del 2021 e realizzato da Campo Teatrale, centro culturale attivo da più di 20 anni sul territorio milanese, con l’obiettivo di promuovere il dialogo e l’inclusione tra bambini abili e disabili. Reso inizialmente possibile grazie a un finanziamento di Fondazione di Comunità Milano, è proseguito fino a oggi grazie a una campagna di crowdfunding realizzata in collaborazione con Produzioni dal Basso.
Il gruppo di lavoro
Il gruppo ha lavorato insieme sotto la guida di due attrici, Lia Gallo e Laura Serena, e della regista Francesca Merli, tre professioniste che da anni si dedicano anche a contesti di fragilità e sviluppano progetti di teatro sociale. Le disabilità dei giovani attori coinvolti nel progetto sono diverse e all’apparenza inconciliabili tra loro: autismo, sindrome di down, ritardo cognitivo e disturbo ipercinetico.
Come registe e attrici ci siamo chieste quanto il dolore altrui potesse diventare anche il nostro - dicono -, quanto l’arte possa attingere anche alle esperienze più intime delle persone. Per questo ci appelliamo alla grazia. IN STATO DI GRAZIA si può raccontare il dolore e sperare di non ferire. Portare alla luce un messaggio che schiuda le coscienze e l’ascolto per la nascita di una società più aperta e inclusiva.
Accanto allo spettacolo anche una mostra con i ritratti dei giovani attori realizzata dal fotografo iraniano Soheil Raheli, che ha seguito e immortalato i primi momenti del processo creativo.