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Dopo oltre cinquecento repliche e dieci anni di applausi e apprezzamenti dalla critica nazionale arriva il racconto ironico, dissacrante, intimo e coraggioso di Emanuele Salce che narra impudicamente le vicende di due funerali e mezzo (e le gesta dei protagonisti che in quei giorni si distinsero...). Nel primo racconto si narra il giorno del funerale di suo padre Luciano, quando aveva poco più di vent'anni e, reduce da una nottata di eccessi etilici, si trovò a dover gestire da solo l'accadimento affrontando, nelle condizioni peggiori, una realtà a lui sconosciuta ed assai scomoda fra para-parenti a caccia di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui spasimava che non gli si concedeva.
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Nel secondo, si rivive il giorno della scomparsa di Vittorio Gassman, marito di sua madre, episodio vissuto da trentenne più lucido e consapevole, in cui si assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d'ogni risma, dolori veri e presunti, per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda - Italia con scene da stadio. Nel terzo (metaforicamente) il suo: vissuto attraverso l'incontro con una bionda australiana e una défaillance occorsagli in un museo di Sydney, con un finale in crescendo, fino a giungere ad una vera e propria liberazione non solo simbolica. A fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore della confessione, passando con candida disinvoltura da Achille Campanile a Petrarca fino ad un para-trattato di gastroenterologia.
Il teatro Martinitt
La storia dei Martinitt nasce nel 1531 quando Francesco Sforza offrì a Gerolamo Emiliani, protettore dei minori in stato di abbandono, una nuova dimora per i trovatelli della città di Milano. La sede scelta si trovava vicino all’oratorio di San Martino: da qui gli orfani presero il nome di Martinitt, piccoli Martini. Fin dalla fondazione dell’istituto venne riposta grande attenzione all’istruzione e all’educazione degli orfani che imparavano a leggere a scrivere e studiavano musica e canto mettendo in scena piccole rappresentazioni teatrali a carattere morale.
A tal proposito nel 1932 fu inaugurato, insieme alla nuova sede dell’istituto in via Riccardo Pitteri, il teatro Martinitt, luogo dedicato esclusivamente all’intrattenimento educativo degli orfani, fungendo talvolta anche da sala cinematografica. Danneggiato dai bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, il teatro fu successivamente ristrutturato, continuando così la sua attività fino alla metà degli anni Settanta.
Forte dell’esperienza più che trentennale nel campo della produzione teatrale e della gestione di sale teatrali, nel 2010 la società La Bilancia ha vinto il bando di gara per la gestione della struttura e, a seguito dei lavori di ristrutturazione dei locali, nell’ottobre dello stesso anno ha aperto al grande pubblico le porte del nuovo Teatro Martinitt. Da febbraio 2015, La Bilancia amplia la proposta culturale del Martinitt con il Cinema.