"La morte di Danton" in scena al Piccolo Teatro Strehler dal 1° marzo
Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal ventunenne (sarebbe morto solo tre anni dopo) Georg Büchner, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, La morte di Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien Robespierre. Il discorso drammatico è concentrato sulla contrapposizione tra i due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista invece incarna la linea giacobina, stoica, intransigente, furiosa.
Büchner nutre La morte di Danton di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l'amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso. Oggetto di rari allestimenti in Italia, La morte di Danton è stato messo in scena da Giorgio Strehler, Jean Vilar e più recentemente da Robert Wilson, Thomas Ostermeier, Christoph Marthaler. Mario Martone dirige per la prima volta al Teatro Stabile di Torino il capolavoro del grande autore tedesco.
Piccolo Teatro Strehler
dal 1° al 13 marzo 2016
La morte di Danton
di Georg Büchner
con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon (cast in via di definizione)
regia Mario Martone
produzione Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale