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Teatro Duomo / Piazza della Scala

Scala, 10 minuti di applausi per il debutto del Nabucco di Verdi

Il popolo ebraico è sempre protagonista assoluto in una scenografia che ricorda in qualche modo il movimento pittorico del Novecento Italiano

Coro alla ribalta, venerdì sera alla Scala per 'Nabucco' di Giuseppe Verdi con la regia di Daniele Abbado e la direzione di Nicola Luisotti. Spettacolo cui il pubblico ha tributato 10 minuti di applausi, sottolineando la bella prova della compagine scaligera diretta da Bruno Casoni, protagonista dell'opera verdiana, oltre che quella di un ancora grande Leo Nucci nel personaggio del titolo e di Liudmyla Monastyrska, una Abigaille aggressiva, in voce e presenza scenica.

Ma calorosi applausi sono andati anche a Veronica Simeoni, dolce Fenena, Aleksandrs Antonenko (Ismaele) e Vitalij Kowaljow (Zaccaria) e a Ernesto Panariello, Giuseppe Veneziano e Tatiana Ryaguzova. E ancora, all'orchestra e al direttore Luisotti, mentre qualche dissenso, fra i battimani generali, è stato espresso verso la regia di Abbado, per una rappresentazione (scene e costumi di Alison Chitty) moderna, senza riferimenti biblici, con abiti anni Venti/Quaranta.

Al contrario, i riferimenti alla shoà in questo Nabucco sono evidenti per tutta la prima e la seconda parte, con una scena impostata su una sorta di cimitero, con immagini che ricordano il monumento berlinese all'Olocausto, mentre dietro, su un grande fondale, vengono proiettate le stesse immagini di popolo, fra tombe di cemento, ma riprese dall'alto in bianco e nero. Il ricordo della shoà non prosegue nella seconda parte, dove la scena di apre.

Il popolo ebraico è sempre protagonista assoluto in una scenografia che ricorda in qualche modo il movimento pittorico del Novecento Italiano, tra fredde costruzioni ad archi (che ricordano De Chirico) e movimenti di massa da 'Quarto stato'. Suggestiva la scena del 'Va' pensierò, col coro (il popolo ebraico in catene) riunito al centro del palcoscenico, i personaggi fisicamente addossati gli uni agli altri, i bambini abbracciati dalle madri, a formare un grande cerchio, illuminato da un grande cono di luce dall'alto.

Applausi a scena aperta: per Verdi, per il coro scaligero e per la regia. Ed è anche il momento che segna il riscatto della 'Patria perduta', perché da quel momento Zaccaria esorta gli ebrei a reagire, Nabucco in lacrime per la sorte che sembra accanirsi sulla figlia Fenena, fa abbattere gli idoli assiri e promette fedeltà al Dio di Israele, mentre Abigaille beve il veleno e Fenena viene salvata dalla morte. Un Verdi ventottenne che non ha mancato di commuovere a 171 anni dalla prima rappresentazione.

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