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Teatro Piazza della Scala

La prima della Scala sarà a impatto zero

L'anidride carbonica che verrà prodotta sarà compensata con energia eolica. A realizzare il progetto Edison. Lo spettacolo verrà trasmesso in diretta presso la Galleria Vittorio Emanuele, in tv e al cinema

La prima della Scala, quest'anno, sarà ecosostenibile. Le 80 tonnellate di anidride carbonica che si stima saranno prodotte per la Walkure, l'opera di Wagner che inaugurerà il prossimo 7 dicembre la stagione teatrale saranno infatti compensate dall'energia eolica.

A batterie caricate con energia solare andrà, invece, il maxischermo sistemato nell'ottagono della Galleria Vittorio Emanuele che permetterà di seguire in diretta l'opera diretta da Daniel Barenboim. La prima della Scala sarà trasmessa anche su Rai 5 e nei cinema.

Il progetto è stato realizzato da Edison, la società che nel 1883 ha illuminato la Scala con energia elettrica e che con questa novità si trova ad essere il primo teatro europeo ad organizzare una serata inaugurale a impatto zero.

Lo spettacolo. Sarà un allestimento ad alto contenuto tecnologico, dalla forte "drammaturgia visiva". L'apporto scenografico, tuttavia, non toglierà importanza al cantato, ma "servirà per raccontare una storia e sarà ad uso del racconto wagneriano".

A spiegarlo agli studenti dell'Accademia di Brera a Milano è stato oggi Enrico Bagnoli, scenografo e light designer dell'opera. Proiezioni video, virtualità, illusioni ottiche, giochi di luci ed ombre pervaderanno questo nuovo capitolo della tetralogia wagneriana, "utilizzando la tecnologia come un mezzo, non come un fine". "La nostra cura per scene e luci viene confusa con mancanza negli altri dettagli, ma per noi si tratta di linguaggi paralleli. Un contesto visivo forte non svilisce i cantanti, ma amplifica la loro espressione", ha precisato Bagnoli, rispondendo alle critiche emerse in quesi giorni sul poco spazio che verrebbe riservato alla recitazione.

Nell'allestimento che debutterà martedì prossimo, le scenografie classiche lasceranno posto a foreste fatte di grandi pali, simili a lance, a una selva di fili rossi che pendono dal soffitto al posto dei cadaveri, a una sfera rotante dove si materializzano delle immagini. "Lo spazio è più mentale che figurativo, sta nel mezzo fra simbolismo e naturalismo - ha detto lo scenografo -. Ma cerchiamo solo di seguire didascalie e libretto. Sembra che siamo molto moderni, mentre in verità siamo molto fedeli a Wagner".

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