"Rosso" in scena al Teatro Elfo Puccini dal 4 aprile
Torna in scena uno dei successi più sorprendenti del Teatro dell'Elfo, la pièce di John Logan ispirata alla biografia del pittore americano Mark Rothko: un biopic teatrale per un maestro dell'espressionismo astratto. Scritto da uno sceneggiatore del grande cinema americano, in patria era stato un caso vincendo sei Tony Award nel 2010, ma sulle scene italiane il testo e l'autore erano inediti e il tema inconsueto. Una sfida dal regista e dai due protagonisti.
Serrato, intenso e anche spiritoso com'è, si avvale di un'eccellente regia di Francesco Frongia, autore anche di scena e costumi, coronata dalla superba interpretazione di Ferdinando Bruni, adeguatamente coadiuvato da Alejandro Bruni Ocaña. Il successo incondizionato della serata dimostra, quando c'è la qualità, la disponibilità del pubblico davanti a proposte meno scontate.
Masolino D'Amico, La Stampa
Firmato da uno che lavora per il cinema, e si sente, ma che conosce bene anche l'arte del dialogo teatrale (e le sue furbizie). Buon punto di partenza, ma non sufficiente a garantire la riuscita dello spettacolo. Cosa che invece accade a questa versione diretta con puntuale intelligenza da Francesco Frongia.
Il resto lo fa Bruni, un Rothko arrogante e irrequieto, sprezzante e fragile, perché «è una tragedia diventare irrilevanti quando si è ancora vivi». Teorizza, pontifica, dissacra, si tormenta combattuto tra mercato e sacralità dell'arte.
Sara Chiappori, la Repubblica