"Una mano per AIL": giovedì 4 aprile a Palazzo Clerici un'asta di beneficenza con Gerry Scotti
Giovedì 4 aprile a Palazzo Clerici torna Una Mano per AIL, l’iniziativa di raccolta fondi, giunta alla IX edizione, per finanziare il progetto "AIL Accoglie". Una casa per chi è in cura, che garantisce assistenza gratuita nelle tredici Case AIL, ai pazienti obbligati a trasferirsi per lunghi periodi a Milano, per sostenere le terapie.
L'iniziativa
"Una Mano per AIL" è un’asta che vede protagonisti importanti esponenti contemporanei dell’arte, della fotografia, dell’architettura e del design che hanno realizzato e generosamente donato una loro opera sul tema dell’Abitare, messa all’incanto da Christie’s, una delle più prestigiose case d’aste al mondo. Per l’occasione, il co-battitore d’eccezione è il conduttore televisivo Gerry Scotti.
AIL
AIL - Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma, che festeggia i suoi primi cinquant’anni di attività, è una realtà nata con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica sulle malattie onco-ematologiche e per offrire sostegno ai pazienti e alle loro famiglie.
“Una Mano per AIL - afferma Francesca Tognetti, presidente AIL Milano - è l’appuntamento giusto per festeggiare i primi cinquant’anni dell’associazione che da sempre si spende per finanziare la ricerca scientifica e offrire sostegno ai pazienti ematologici e alle loro famiglie. Con un’asta aperta e solidale verranno battuti quadri, disegni, fotografie di artisti di chiara fama cui è stato affidato un tema speciale: la rappresentazione della casa secondo la concezione del progetto AIL Accoglie: una casa per chi è in cura”.
“Per proseguire questa attività - continua Francesca Tognetti - abbiamo bisogno di una mano. L’abbiamo chiesta alla creatività e all’estro di pittori, fotografi, architetti e designer che hanno realizzato le loro opere e le hanno donate ad AIL e la chiediamo a coloro che vogliono partecipare al nostro fine acquistandole e contribuendo in questo modo a raccogliere nuovi fondi per implementare e potenziare un’idea che è già realtà e che funziona”.
Ottanta sono gli artisti coinvolti che coprono l’intero spettro della creatività contemporanea, suddivisi in tre categorie: pittura, fotografia, architettura e design.
Una diagnosi oncologica è un evento traumatico che espone il malato a un’incertezza che merita un sostegno rassicurante. Chi decide di trasferirsi a Milano per affrontare il necessario lungo percorso terapeutico, viene proiettato in una città che non è la propria, lontano dalle sue abitudini, dai punti di riferimento, dalle famiglie d’origine, dalle amicizie, dalle sicurezze lavorative e formative. Chi abita le CASE AIL è una persona forzatamente e drammaticamente sradicata dal proprio contesto, spaesata. Le CASE AIL nascono per consentire al paziente di sentirsi in un ambiente che lo faccia sentire accolto.
La casa è un luogo fortemente evocativo, è il luogo della fiducia, della famiglia, della quotidianità. È lo spazio nel quale si realizzano le più importanti relazioni affettive, il luogo che protegge l’uomo dalle avversità del mondo.
La casa per AIL ha un significato speciale, deve essere rifugio, nido, sostegno, per un periodo transitorio e in un momento molto difficile della vita di chi la abita. Il paziente infatti non guarisce solo con la medicina; una maggiore serenità incide tangibilmente sul percorso di cure. Il male peggiore è la solitudine associata alla malattia.