Vanità influente. Femminilità senza retoriche
L’influenza del riflesso e del ritratto segnano il confine tra immagine e “Ritorno”.
L’operazione artistica di Olga Timganova è una ferita intima allo sguardo sulla composizione, Una misura fisica e leggibile dell’interazione tra spazio e materia.
L’impatto della composizione si poggia direttamente sull’identità dell’artista che appare nel riflesso e nel divario tra Mondo reale e riproduzione.
La tecnica mista, la materia e l’indagine sull’illuminazione sono strumenti fenomenologici che legano l’artista al linguagio del suo tempo. Allo stesso modo il contesto circostante compare per sottrazione tra i rilfessi e gli elementi illuminanti del colore.
Il ritratto dell’artista, il suo corpo è una porta che apre la tela allo sguardo collettivo, ma l’unione imperfetta si completa a intermittenza, con meccanismo ambiguo che si avvicina al cinema e all’otturatore meccanico del “Super otto”.
Lo sguardo dell’artista è allineato alla sua stessa vanità, che è l’elemento di coincidenza tra la tecnica e il gesto creativo, è una vanità influente, una ricerca sul presente del corpo.