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Spettacolo

Notre Dame de Paris compie vent'anni e torna a Milano

Il compleanno celebrato da Riccardo Cocciante e dagli artisti della 'prima volta'

"Sono trascorsi vent’anni dalla prima rappresentazione italiana ma la forza, la maestosità e la grandezza di quest’opera popolare sono quelle del primo giorno. Notre Dame de Paris parla dell’anima umana, che è eterna e soffre, ieri come oggi, per amore e per le ingiustizie. Racconta dell’incapacità di accettare l’altro, il diverso da noi. L’essere umano si evolve ma i sentimenti e le dinamiche di cui è vittima e carnefice allo stesso tempo restano i medesimi perché appartengono alla sua natura fallibile. La forza di Notre Dame de Paris proviene anche dal pubblico che continua ad appassionarsi alla storia di Esmeralda e Quasimodo, due diversi che lottano per essere amati e amare". Con queste parole Riccardo Cocciante, a Milano, ha presentato la celebrazione della sua opera, andata in scena nel 2002 in Italia per la prima volta su libretto di Pasquale Panella, e pronta a tornare sul palcoscenico di mezza Italia.

Il cast originale di Notre Dame de Paris, l'opera dei record con 1.346 repliche e più di quattro milioni di spettatori in tutto il mondo torna sul palco. Lo spettacolo con le musiche di Riccardo Cocciante ripartirà il 3 marzo (fino al 27) dal teatro degli Arcimboldi di Milano, città scelta anche per l'evento celebrativo del ventennale che ha visto protagonista Cocciante insieme con gli attori del musical in una location che ha riprodotto l'atmosfera di una cattedrale. Campane appese alle travi, un rosone proiettato al lato e attori che vestivano i panni di Quasimodo che girovagavano tra il pubblico coinvolgendo gli spettatori. E proprio il suono delle campane ha dato via a un colloquio che ha visto protagonista Cocciante insieme con la presentatrice. 

Il cantautore si è presto seduto al pianoforte, accompagnato dalla voce dei protagonisti dello spettacolo. "Noi artisti cerchiamo di ricominciare a vivere", ha detto Cocciante, riferendosi agli ultimi due anni in cui gli spettacoli sono stati fermi a causa del covid. "La cultura è stata messa da parte - ha sottolineato -, approfittiamo del momento per far nascere qualcosa di nuovo. Diamo un esempio, andiamo sul palco e cerchiamo di essere più forti di prima". Il palcoscenico vedrà di nuovo protagonisti Lola Ponce nei panni di Esmeralda, Giò Di Tonno in quelli di Quasimodo e Vittorio Matteucci in quelli dell'arcidiacono Frollo.

"Eterno problema dell'escluso, del diverso"

Cocciante ha poi affermato che lo spettacolo, difficile da mettere in scena, è lo specchio della sua personalità e della società odierna: "Io sono sempre stato diverso, il problema dell'escluso è un problema eterno e noi lo descriviamo bene nello spettacolo". Un riferimento alla questione dello 'straniero' visto come 'clandestino' anche all'interno dell'opera: "Ci serva da lezione - ha spiegato Cocciante -, basta con queste cose terribili che succedono intorno, cerchiamo di unirci ed essere più coerenti, più buoni e più gentili". E ancora: "L'artista deve saper soffrire per la sua differenza, e saper lottare quando vuole affrontare qualcosa di diverso e inedito".

Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta il 14 marzo 2002 e ha visto i suoi protagonisti calcare i palcoscenici di tutto il mondo. Decisivo è stato l'incontro tra Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, autore francese, e fondamentale il contributo del produttore David Zard che ha costruito il Gran Teatro di Roma per mandarlo in scena poiché in Italia non c'era un teatro abbastanza 'popolare' che, secondo Zard e Cocciante, potesse permettere a Notre Dame de Paris di arrivare al popolo e a una classe non elitaria.

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