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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Violenza sulle donne: aumentano le vittime a milano e provincia i numeri dell’attività di fondazione somaschi nei suoi tre centri antiviolenza

345 richieste d’aiuto nel 2018, dato in crescita nel 2019 di oltre il 50% al mese nell’hinterland

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, stalking da parte soprattutto di mariti, conviventi, compagni oppure ex coniugi/partner. Sono 345 le richieste d’aiuto da parte di donne maltrattate, ricevute complessivamente nel 2018 dalla Fondazione Somaschi nei tre centri antiviolenza a Milano e provincia. Con un aumento a inizio 2019, nell’hinterland, di oltre il 50% in media al mese. La Onlus gestisce, da marzo dello scorso anno, due nuovi centri antiviolenza in provincia di Milano: HARA. Ricomincio da me nella rete territoriale di Rho Garbagnate, con sedi a Rho e a Bollate e V.I.O.L.A. nella rete Adda Martesana, con sedi a Cassano d’Adda, Melzo e Cernusco sul Naviglio. Il Centro antiviolenza HARA (gestito in ATI con la cooperativa Dialogica) offre un servizio per 17 Comuni, 9 nell’ambito rhodense e 8 in quello di Garbagnate M.se e il Comune di Rho è ente capofila del progetto. Da marzo 2018 ad oggi, 192 donne (142 marzo-dicembre 2018) si sono rivolte ad HARA sia direttamente che su segnalazione di servizi sociali del territorio, forze dell’ordine, ospedali, consultori. A tutte è stato offerto ascolto telefonico con la proposta di un appuntamento in sede e successivamente in 155, di cui 93 italiane, hanno accettato di effettuare un primo colloquio vis a vis. Per 18* di loro sono stati avviati percorsi di sostegno psicologico per accompagnarle e supportarle in una fase molto delicata di cambiamento della loro vita. Per 4* si è resa necessaria la messa in protezione mente a 66 è stata data una consulenza legale civile e/o penale. In 104 casi* si tratta di violenza di tipo psicologico e fisico, in 116* il responsabile è il marito/compagno o ex partner. Rispetto al 2018, nei primi due mesi del 2019 le richieste ad Hara sono cresciute: 50 contro le 142 dei 10 mesi precedenti, con un aumento del 56,8% al mese. Da marzo 2018 ad oggi il Centro antiviolenza V.I.O.L.A. (anch’esso gestito in ATI con la cooperativa Dialogica) ha accolto 142 donne (104 marzo-dicembre 2018) che hanno fatto richiesta spontaneamente o a seguito di segnalazione. Il servizio fornito, con il Comune di Melzo capofila del progetto, copre 28 Comuni dell’area sud-est dell’hinterland milanese. Dopo un iniziale contatto telefonico, ben 105 donne, di cui 68 italiane, hanno chiesto un primo colloquio di persona. L’avvio di un percorso di sostegno psicologico ha poi riguardato 13 di loro*, a 34* è stata data una consulenza legale civile e/o penale mentre per 7* è stata necessaria la messa in protezione. In 121 casi* la violenza è stata fisica o psicologica, in 66* l’autore è il compagno/marito o ex partner. A gennaio e febbraio 2019, rispetto al 2018, i contatti a V.I.O.L.A. sono cresciuti mensilmente del 54,7%. “Sono numeri importanti che confermano quanto sia diffusa la violenza domestica ma anche che l’approccio scelto per contrastarla sia vincente – sottolinea Chiara Sainaghi, responsabile dei servizi antiviolenza della Fondazione Somaschi –. Oltre a offrire accoglienza i Centri hanno costruito, con i Comuni capofila, una rete di istituzioni e realtà del Terzo settore per rendere ciascun soggetto capace di orientare correttamente le donne verso il servizio preposto. Rendere gli enti territoriali ‘antenne competenti’ significa far crescere la loro capacità di contrastare la violenza di genere, sia quando si manifesta nelle sue forme più evidenti che in una fase precoce, aprendo la strada verso un cambiamento culturale”. Supporto alle donne vittime di violenza è offerto dalla Fondazione Somaschi non solo in provincia ma anche in città. Dal 2015 la Onlus fa infatti parte, insieme ad altre realtà del Terzo Settore, della Rete Antiviolenza del Comune di Milano. Da allora ha potuto registrare, presso il proprio sportello di piazza XXV Aprile, un aumento costante delle richieste. Da gennaio a dicembre 2018 su 99 donne che, volontariamente o perché inviate, hanno contattato la Onlus è stato avviato un percorso di sostegno per 91, di cui 52 italiane. In 66 casi le donne sono state maltrattate dal compagno/marito o dall’ex e nella quasi totalità dei casi si è trattato di violenza fisica o psicologica. A tutte le donne è stato garantito ascolto telefonico, 80 sono state poi accolte per un colloquio personale. Con 11 è stato avviato un percorso di sostegno psicologico, a 54 è stata offerta una consulenza legale civile e/o penale e 15 sono state messe in protezione. Rispetto allo scorso anno, nei primi due mesi del 2019 le richieste - limitatamente a quanto gestito dalla Fondazione Somaschi a Milano - sono aumentate dell’11% al mese. Alle donne che chiedono aiuto, la Fondazione Somaschi garantisce uno spazio di ascolto e accoglienza in un contesto dove è assicurata riservatezza e, se espressamente voluto, anonimato. Uno spazio dove sono rispettati i tempi della donna nella scelta dei passi da compiere per prendere le distanze dalla condizione di violenza e riappropriarsi del proprio futuro. Vengono messi gratuitamente a disposizione: colloqui di accoglienza, valutazione del rischio, definizione del progetto con la donna, sostegno psicologico, consulenza e assistenza legale, orientamento e supporto nella ricerca di lavoro, accompagnamento all’autonomia abitativa, ospitalità in case rifugio in situazioni di rischio elevato.

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