Il 10 febbraio visita guidata alla mostra "Van Gogh, l'uomo e la terra"
Dopo oltre sessant'anni torna a Milano Van Gogh con un'importante esposizione che ripercorre la produzione del pittore olandese. La tematica ricorrente sarà incentrata sulle fasi della vita contadina, scandita tra l'aratura dei campi, la semina e la raccolta, simboli dello sforzo umano nel dominare i cicli della natura: un complesso dialogo della poetica dell'artista tra l'essere umano e la natura che lo circonda. Il nucleo centrale di dipinti e disegni proviene dal Kroller-Müller Museum di Otterlo, nei Paesi Bassi, e sarà completato da prestiti provenienti da molti musei internazionali. Curata da Kathleen Adler, affermata studiosa dell'arte dell'Ottocento che ha ricoperto per undici anni la carica di Director of Education alla National Gallery di Londra, la mostra presenta per la prima volta a Milano alcuni dei più noti capolavori del grande artista, tra i quali Autoritratto (1887), Paesaggio con covoni di grano e luna crescente(1889), Ritratto di Joseph Roulin (1889) e Natura morta con un piatto di cipolle (1889). La mostra indaga l'evoluzione della pittura del maestro attraverso i primi lavori, il suo incontro con l'Impressionismo e il Neo-Impressionismo di Seurat e Signac, per finire con il periodo di Arles e il suo ricovero nell'ospedale di Saint-Rémy, dove morirà. La mostra presenta una lettura dell'opera dell'artista del tutto inedita e si focalizza sulle tematiche legate a Expo 2015: la terra e i suoi frutti, l'uomo al centro del mondo reale, la vita rurale e agreste così strettamente legata al ciclo delle stagioni. In un'epoca in cui la maggior parte degli artisti rivolgeva lo sguardo al paesaggio urbano, frutto dell'industrializzazione europea della fine del XIX secolo - come accadeva appunto per i neoimpressionisti Seurat e Signac - Van Gogh sposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino, ritenendo la vita semplice della campagna un soggetto di una nobile e sacra accezione, e i lavoratori della terra figure eroiche e gloriose. La vita e le mansioni della tradizione agreste diventano per lui materia di studio: dai primi disegni realizzati in Olanda fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles, Van Gogh esprime la propria affinità verso gli umili, immedesimandosi con loro e rappresentando il loro dignitoso contegno. L'allestimento sarà curato dal giapponese Kengo Kuma, uno tra i più importanti architetti internazionali, dalla vena molto poetica, il cui coinvolgimento rappresenta il coronamento dell'ambizioso progetto della mostra che "immergerà" il visitatore in un'opera d'arte totale.
Visita guidata a cura di Alberto Marchesini.
Per informazioni ed iscrizioni: Associazione Clessidra, 02.30.91.73.37, infoclessidra@libero.it