Vite private
"Privacy is not only essential to life and liberty; it's essential to the pursuit of happiness, in the broadest and deepest sense. We human beings are not just social creatures; we're also private creatures". Nicholas Carr Nella societa? attuale la vita degli individui scorre pubblicamente. Da un lato si sta concretizzando la Big Brother Society descritta da George Orwell dove, in nome della sicurezza collettiva, dati e informazioni sono costantemente raccolti attraverso elementi che popolano il nostro quotidiano come mezzi di trasporto pubblico, telecamere di sorveglianza, cellulari, carte di credito, email e molto altro. Dall'altro lato sono gli individui stessi a diffondere in prima persona frammenti della propria esistenza, condividendoli all'interno dei molteplici social network che sono divenuti parte integrante del nostro essere. Il progetto espositivo si concentra proprio su quest'ultimo fenomeno, cercando di definire cosa resti di veramente intimo e confidenziale all'interno di una societa? che porta ineluttabilmente a mostrarsi. Il titolo Vite private assume quindi un duplice significato riferendosi in prima istanza alla sfera personale di ciascun individuo e, in seconda istanza, considerando la parola "private" come participio passato del verbo privare, allude alla perdita di qualcosa. Esistenze prive di identita? e significato, svuotate dal senso di autenticita? che si confondono tra i milioni di profili che parlano di se? sui social media. In mostra gli artisti Chiara Bonetti, Riccardo Di Stefano, Lorenzo Kamerlengo, Andrea Martinucci, Giacomo Montanelli, Guido Segni e Luca Staccioli. L'evento è organizzato da ArtGallery Milano in partnership con l'agenzia di comunicazione milanese CARTAEMATITA, che per Vite Private ha realizzato l'identità visiva della mostra.