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Fabrizio Bergamo torna a Milano con la mostra "Perturbanti"

Le opere di Fabrizio Bergamo. Bambola, Amarillo e Genesi, realizzate con la pinhole digital art

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

"Perturbanti" è la nuova mostra di Fabrizio Bergamo che si inaugura 10 marzo 2016 alla Galleria Mario Giusti di Milano, dove resterà fino al 2 aprile. Fabrizio Bergamo torna a Milano, dopo tre anni dalla sua personale Volti, all'Antico Oratorio della Passione di S. Ambrogio. Sarà alla Galleria Mario Giusti in via Cesare Correnti 14, con la sua nuova mostra, "Perturbanti", opere ricche di suggestioni, con bambole e fiori dall'impatto rinascimentale..

Noto per l'esclusivo trattamento applicato alla nascita delle sue opere, la pinhole digital art accompagnata da originali metodologie di stampa capaci di conferire all'opera profondità e spessore, l'artista e fotografo milanese allestisce una mostra ricca di suggestioni.

Bambole e fiori si aggiungono alla famosa galleria dei volti della precedente personale, di cui rivedremo alcune opere. I nuovi lavori illustrano un percorso di intreccio tra animato e inanimato. Immaginazione contemporanea, osservazione attenta e narrazione del quotidiano realizzata con la povertà di un'arte che ha già dell'antico, questi sono gli ingredienti per darci davvero uno sguardo inusuale. Profonda, è la visione realizzativa degli scatti, un impatto rinascimentale. Così come la luce che pervade ogni opera, accompagnandoci in una dimensione dove l'oscurità è illuminata.

"Perturbanti" è una mostra unica, perché porta alla luce le inquietudini che albergano in ciascuno di noi. Quel dubbio, come spiegava Freud, "che un essere apparentemente animato sia vivo davvero e, viceversa, il dubbio che un oggetto privo di vita non sia per caso animato". Non è un caso, allora, la scelta del soggetto Bambole, che qui vediamo declinato e interpretato in tutta la sua inquietante ambiguità. Oggetti giocosi o specchio dei nostri demoni?

Le Bambole di Bergamo ci e si guardano con lo sguardo rivolto sull'abisso che ci portiamo dentro. E si inscrivono in una tradizione artistica che parte da lontano e che annovera, tra gli artisti che hanno prediletto il soggetto, nomi quali Hans Bellmer, Oskar Kokoschka, Man Ray, Paula Riego, Patric Old. Fino alle visioni di Tim Burton.

E poi ci sono i Fiori. Still life, nell'originale senso del termine. Ancora vivi o quasi morti? La potenza del soffio vitale residuo che la natura regala a tutti i suoi esseri viene colta da Bergamo con la tecnica collaudata del fotografo che da anni si occupa di oggetti, ma con l'intuizione felice dell'artista della luce, di caravaggesca memoria.

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