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Venerdì, 29 Marzo 2024
Formazione

"Le competenze del futuro per la tua impresa. Oggi". L'evento sulla trasformazione digitale di Confsalform

Si è tenuto lunedì 16 dicembre l'incontro con le istituzioni e gli enti formativi dedicato alla trasformazione digitale

Si è tenuto lunedì 16 dicembre, presso l'Hotel Berna di Milano, l'incontro Le competenze del futuro per la tua impresa. Oggi, organizzato da Confsalform, Destinazione Lavoro: imprese e giovani a confronto!, l’ente di formazione di Destinazione Lavoro: impConfsal, in partnership con Seraph. Un workshop tra addetti ai lavori impegnati in un progetto di formazione continua, I-CARE, finanziato dal fondo interprofessionale Formazienda. È stato un dialogo aperto a più voci, dedicato a quello che è ormai un tema tanto attuale quanto necessario da diffondere, e in primo luogo da comprendere: la trasformazione digitale e il passaggio generazionale in azienda.

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Un incontro a più voci

Diversi, ricchi, ma soprattutto complementari i punti di vista presenti in sala: come quello della Dott.ssa Elena Buscemi, Consigliere delegato al Lavoro e Politiche Sociali per il Comune di Milano, che esordisce con un invito: "Il futuro a volte viene visto in modo disperato, come se il quadro fosse totalmente cupo. E’ importante, invece, uscire dalla cornice ideologica per avere un approccio razionale e partire dai numeri. Occorre un percorso formativo di qualità in azienda, sia per formare che per aggiornare. Questo significa che tanti soggetti del mondo del lavoro devono collaborare insieme. Parallelamente occorre velocizzare la PA a livello territoriale".

E' proprio sul tema di una positività più diffusa di quanto si creda che interviene il Dott. Giuseppe Ossoli, consulente tributario e presidente del CDA di ProGeA, Progetto Gestione Azienda: "Oltre il 90% delle imprese in Italia sono micro-imprese: dobbiamo partire da questo se vogliamo comprendere il tessuto economico del territorio. In Lombardia, da parte dell’imprenditore, c’è una forte positività: il micro-imprenditore non molla, in questo momento ha voglia di fare, ma ha anche fame di formazione. E' qui che le istituzioni e gli enti devono intervenire: aiutarlo a staccarsi dall’operatività per fare formazione, passo dopo passo".

Evento Consalform

I fondi che (non) ci sono

"Occorre però considerare il tema dei fondi: non sempre non ci sono, anzi. L'Italia, per esempio, spende poco dei fondi della Comunità Europea" continua Ossoli "quindi da una parte l’imprenditore è pronto a formarsi, dall’altro non c’è abbastanza comunicazione, e questo a mio avviso è uno dei punti fondamentali: il petrolio del futuro saranno proprio i dati, ma le persone devono potervi accedere in modo semplice. Manca, in questo senso, una comunicazione chiara ai mirco-imprenditori. La Lombardia è la prima regione a livello di digitalizzazione in italia, ma è una delle ultime in Europa. C’è voglia di ripresa da parte degli imprenditori".

Ed è proprio la Lombardia - come sostiene Luigi dell'Olio, giornalista e moderatore dell'incontro - ad aver avuto nel 2018 il picco di occupazione più alto in assoluto, come riporta una ricerca di Assolombarda . "Una risposta chiara a tutti coloro che temevano l'avvento delle nuove tecnologie" ha proseguito il giornalista "che invece, sul lavoro, diventano un valido alleato. Addirittura, chi ha competenze tecnologiche può guadagnare fino al 17% in più della media".

La fuga dei cervelli

La Lombardia come la regione "migliore" d’Italia, che però continua a vedere andare via numerosi talenti, i cosiddetti "cervelli in fuga". Perchè la sfida è proprio questa: capire dove sta andando il business. E' proprio su questo tema che si concentra nuovamente Ossoli: "Cresce sempre di più l'attenzione al tema del welfare e della sostenibilità. Occorre inserire sempre di più i piani welfare in azienda, far crescere i dipendenti, motivarli e far sì che non se ne vadano. In Italia abbiamo solo 300 società benefits, la maggior parte in Emilia: è un numero ancora troppo basso. E' importante che i commercialisti, i consulenti del lavoro, le istituzioni e gli incontri come questo aiutino a far sviluppare il welfare per sviluppare, parallelamente, il business in Italia".

Ogni impresa parla il suo linguaggio

Facile a dirsi, un po' meno a farsi, a meno che non si conosca il linguaggio corretto da utilizzare: perchè, come sostiene Andrea Latino, Consulente per la Trasformazione Digitale "A seconda del territorio, cambia il linguaggio e cambia il mercato del lavoro. E' per questo che occorre usare alcuni linguaggi comprensibili anche per i micro-imprenditori. Non solo: la trasformazione digitale non deve fermarsi al front end, ma deve riguardare anche il back end (ad esempio, usare internamente Google Drive invece delle usb per snellire i processi). Credo fermamente che innovazione (non solo digitale) e formazione digitale dei dipendenti siano le 2 chiavi vincenti per aumentare la produttività delle aziende".

Quando la formazione è vantaggiosa (anche) in termini economici

Se, quindi, il tema è proprio come comunicare l’importanza della formazione, è il Dott. Rino Piroscia, Presidente di Confsalform, a tracciare una linea guida chiara: "Gli imprenditori devono capire che cosa vogliono. Nel nostro caso, attualmente il 90% dei nostri clienti sono micro-imprese, che vanno formate, ma soprattutto informate. Se i datori di lavoro comprendono che facendo formazione ci “guadagnano”, sarà più facile per loro decidere di fare formazione in azienda".

Perchè è proprio questo il punto: le imprese, se correttamente informate e ben orientate, dalla formazione possono trarre più di un beneficio, anche e soprattutto in materia economica. "Occorre una certa predisposizione dell’imprenditore" continua Piroscia "e una comunicazione corretta, che ponga al centro proprio il fisco come parola chiave. Tradotto: se l’imprenditore capisce che può risparmiare, ascolterà di più le proposte di formazione".

Giovani vs "Adulti"

Una trasformazione, alla luce dei fatti e degli interventi, non solo digitale, ma anche umana, e generazionale. Gli "anziani" in azienda - concludono in un faccia a faccia Latino e Piroscia - "devono aprirsi all’innovazione e ai giovani, e non chiedere solo il pre-pensionamento. Serve una nuova cooperazione inter-generazionale, il cosiddetto "Reverse mentoring": devono essere i giovani a raccontare le competenze ai più adulti. Se continuiamo a sentir parlare di pre-pensionamento e di baby bamboccioni, i giovani continueranno a partire e a lasciare lItalia, portando ad un costante aumento del calo demografico. E' anche una questione pratica: chi pagherà un domani le pensioni?". Un'osservazione quanto mai attuale ed utile, per un Paese che deve impegnarsi per essere, o tornare ad essere, attrattivo. "Non tutti gli adulti sono uguali" ribatte Piroscia "io personalmente, auspico che chi è a capo di un’organizzazione debba, insieme ai giovani, far crescere l’azienda, affinché sia essa stessa la depositaria di ricambio generazionale che dia continuità di reddito e diritto al lavoro". "E' impensabile che prima si diventava dirigenti a 30 anni e ora non è più possibile" continua Latino "bisognerebbe seguire l'esempio della Germania, con le retribuzioni “a campana”: dopo i 50 anni, il picco di produttività inizia a calare, piano piano si lavora meno e si guadagna anche meno, per aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro. In Italia questo approccio è ancora impensabile".

Se è vero che le grandi trasformazioni avvengono a piccoli passi, quello di ieri è statto sicuramente un piccolo grande passo da cui partire: per riflettere, insieme alle istituzioni, sulla necessità di creare una corretta cultura d'impresa, con un linguaggio in grado di adattarsi ai singoli contesti. Una sfida forse non semplice, ma quanto mai attuale, in un Paese che ha tutti gli strumenti per affrontarla.

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