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Smart cities 2015: Milano prima in Italia (ma ultima per microcriminalità)

La classifica di iCity Rate conferma il capoluogo lombardo al primo posto nazionale. Ottime prestazioni sull'economia, la qualità della vita e il capitale sociale

Milano è la città più "smart" d'Italia: lo dice la classifica realizzata dal Forum delle pubbliche amministrazioni, denominata rapporto iCity Rate 2015. Il capoluogo lombardo ottiene 637,88 e, per il secondo anno consecutivo, è in vetta alla classifica. La seconda città lombarda è Brescia, al 12esimo posto nazionale. Milano va male nella dimensione "legality" (inserita nel 2015) al 70esimo posto. 

La regione Lombardia è quarta dopo Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, stando ai valori medi delle rispettive città. La ricerca classifica le città italiane secondo diverse tematiche (economy, living, environment, mobility, people, governance e legality), a loro volta suddivise in tematiche più specifiche. Gli indicatori sono in tutto 150.

Milano conferma il primato nelle sezioni economy, living (qualità della vita) e people (capitale sociale), mentre scende dal podio ed è quarta in mobility, a causa del balzo in avanti di Brescia che guadagna cinque posizioni e si piazza seconda dopo Venezia. Ma scendiamo più nel dettaglio degli indicatori specifici.

Nel tema economy è prima in produttività, presenza di grandi imprese, numero di brevetti e imprese legate a internet. Ottiene buone posizioni in quote di occupati almeno laureati (2°), disponibilità del credito (7°), visitatori stranieri per motivi di lavoro (3°), 

Nel tema living è prima in unioni civili (si calcola la percentuale dei comuni della provincia che le riconoscono) e in valore delle esportazioni di prodotti culturali per abitante. Ottiene un buon risultato in presenza di bambini nei nidi (9°) e in popolazione coperta da banda larga (6°). Meno positivi i risultati in dispersione scolastica (71°), cura domiciliare degli anziani (76°) e percentuale di coworking, gruppi d'acquisto solidali e banche del tempo rispetto al dato nazionale (60°).

Nel tema environment Milano è complessivamente 24esima. E' però prima in dispersione della rete idrica: solo il 10% dell'acqua prodotta non viene erogata. Buono anche il risultato sulla depurazione dell'acqua (11°). Da rivedere il numero di centraline per rilevare la qualità dell'aria ogni 100 mila abitanti (98°), uno dei peggiori risultati nazionali. Bassa anche la percentuale di imprese che investono nel verde: solo il 19,60% del totale, che pone Milano al 69esimo posto in Italai.

Nel tema mobility Milano scende alla quarta posizione. E' prima in offerta di trasporto pubblico (numero di posti per abitante) e seconda in chilometri quadrati di zone a traffico limitato in rapporto alla superficie e in passeggeri che scelgono il trasporto pubblico. Ottiene però la penultima posizione (105°) sulla fluidità del traffico, misurata in occupati che impiegano fino a mezz'ora per recarsi sul posto di lavoro: il 64,83%, misurato - si badi - su scala provinciale e non comunale. E' infine 102° per tasso di incidenti stradali.

Nel tema people è prima in diffusione dell'home banking, seconda in livello di istruzione (il 18,39% degli abitanti della provincia di Milano con più di 20 anni ha almeno la laurea), terza in quota di famiglie con connessione a internet (il 56,63% in provincia), ma anche al 98° posto nell'informatizzazione scolastica: soltanto 7,93 computer ogni 100 alunni, nel solo comune di Milano.

Nel tema governance Milano è dodicesima in Italia e non è prima in alcun indicatore. E' seconda in numerosità dei "dataset" liberi, le basi di dati a partire dalle quali si elaborano le statistiche. E' 12° in stabilità economica del municipio. La provincia è 25° per quota di sindaci donne sul totale (18,66%) e quarta per penetrazione di Twitter: ogni 100 residenti, 9,16 seguono il profilo Twitter del comune.

Nel tema legality Milano ottiene la peggiore posizione, la 70esima. Ed è ultima in classifica (106° posto) in microcriminalità: 21,40 micro-delitti ogni mille abitanti nel comune (anno di riferimento: 2013). E il 6,85% dei giornalisti minacciati in Italia vive a Milano e provincia, cosa che porta Milano al 104° posto in Italia (anno di riferimento: 2014). Molti di meno gli amministratori minacciati: l'1,11% (2013) è di Milano. Tra gli indicatori di questa categoria il piazzamento migliore di Milano è il 13° posto, raggiunto in tre indicatori: lavoro irregolare (riferimento: regione Lombardia, 2011), infrazioni in gestione rifiuti (provincia, 2014) e imprese con rating di legalità (comune, 2014). 

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