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Martedì, 16 Aprile 2024
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No alla plastica usa e getta: due quartieri di Milano saranno "plastic free"

Presto quattro vie di Milano (200 negozi in tutto) potrebbero essere "plastic free". Il progetto sperimentale

Stop all'usa e getta per un graduale addio alle plastiche inquinanti. L'iniziativa Milano Plastic Free, presentata lunedì a Palazzo Marino, verrà inizialmente sperimentata presso i negozi di Isola e Niguarda per sensibilizzare loro (e i clienti) ad abbandonare le plastiche monouso (bicchieri, posate, piatti, sacchetti e altro) a favore di materiali alternativi e riciclabili o riutilizzabili.

Si inizia in via Ornato e via Graziano Imperatore (a Niguarda) nonché in via Borsieri e via Thaon de Revel (all'Isola), strade che ospitano circa 200 esercizi commerciali di cui 54 ristoranti e bar e 147 negozi di vicinato. I volontari di Legambiente, che partecipa al progetto, faranno un "porta a porta" per convincere i commercianti ad aderire all'iniziativa, spiegando loro i materiali alternativi che potrebbero utilizzare e coinvolgendo i clienti con materiali informativi. Per i negozi che aderiscono è stata studiata anche una particolare vetrofania.

Nulla vieta comunque a negozianti di altri quartieri di aderire anche in questa fase: sarà sufficiente contattare Legambiente e dare la propria disponibilità. "Ci portiamo avanti in vista dell'applicazione della direttiva dell'Unione Europea che, dal 2021, vieterà l'utilizzo di plastiche usa e getta non degradabili", commentano Cristina Tajani e Marco Granelli, assessori al commercio e all'ambiente del Comune di Milano.

"Gli operatori commerciali pongono da tempo attenzione a questo argomento", aggiunge Gabriel Meghnagi, consigliere di Confcommercio Milano: "Là dove è possibile si utilizza il vetro, le attività alimentari possono usare contenitori e oggetti riutilizzabili e compostabili". "Per anni si è pensato che il destino delle plastiche dipendensse dalla buona organizzazione di raccolta e separazione dei rifiuti", spiega Barbara Meggetto di Legambiente Lombardia: "Oggi invece sappiamo di dover concentrare gli sforzi anche sulla riduzione dell'usa e getta e sulla sostituzione di plastiche a perdere con materiali alternativi, biodegradabili":

La plastica in Ue e Italia

In Unione Europea, ogni anno, si consumano (2016) 60 milioni di tonnellate di plastica, di cui oltre 20 milioni nel comparto imballaggi. E vengono prodotti 27 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica, cioè quasi 50 chili per ogni europeo, di cui il 31,1% raccolto per il riciclaggio mentre il 27,3% va in discarica e il 46,6% negli inceneritori. Un problema che si "riversa" nei mari. In quelli europei fino all'85% dei rifiuti trovati è plastica, di cui il 50% riguarda oggetti monouso (contenitori, sacchetti, pacchetti vari, piatti, cannucce e così via).  

L'Italia è il secondo Paese produttore in UNione Europea. Nonostante un (lieve) aumento, del 5%, del tasso di riciclo, la quantità di imballaggi non riciclati è rimasta più o meno stabile, il che significa che il problema si può affrontare realmente solo intervenendo sulla drastica riduzione del ricorso alla plastica. 

La plastica a Milano

A Milano ogni anno si producono 35 mila tonnellate di plastica. Sulla differenziata, Milano ha superato il 60%. "Grazie al nuovo sistema di raccolta in città, i quantitativi del sacco giallo (plastica e metallo) raccolti porta a porta sono passati da 186 tonnellate a 207 tonnellate ogni settimana", enuncia i numeri Mauro De Cillis, direttore operativo di Amsa. 

E la politica di abbandono della plastica conta già qualche "nome noto" a Milano. E' il caso dei due Ostello Bello, che da tempo hanno dismesso la plastica da tutte le attività di ristorazione e accoglienza, e dei due Santeria, che lo faranno a partire dal 1 aprile. I gestori della Santeria, poi, il 10 aprile presenteranno nell'ambito del Fuorisalone la loro esperienza "ecologica", facendosi ambasciatori del plastic-free presso i loro colleghi.

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