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Il Codacons "striglia" le bici in sharing: "Bene, ma va migliorato il servizio"

L'associazione dei consumatori ha provato il servizio. Le critiche riguardano l'applicazione e la manutenzione

Il BikeMi? Un'idea vincente ma con ampi margini di miglioramento. Così la pensa il Codacons, l'associazione dei consumatori, che ha deciso di raccogliere in una nota tutte le criticità del servizio milanese di bike sharing, gestito da Atm, che continua a battere i record di utilizzo.

Primo problema? La sicurezza dei ciclisti. Secondo il Codacons, le nuove piste ciclabili non risultano sempre sicure, lo testimonierebbero i vari incidenti che si sono verificati nel tempo. Ma questo non 'compete' direttamente al servizio di bike sharing. Ci sono invece alcune criticità più specifiche. Vediamo quali, sempre secondo l'associazione dei consumatori.

L'applicazione non è completa: per esempio non consente di tenere sotto controllo qualsiasi tipo di attività. In particolare, non si può verificare via smartphone se la riconsegna di una bicicletta è andata a buon fine, ma occorre collegarsi attraverso il normale sito web ed un computer. Così, non funziona bene il sistema di geolocalizzazione ("è molto lento e crea disagi agli utenti"). 

Pollice verso anche sulla manutenzione delle biciclette. Il Codacons, che ha provato varie volte il servizio, sottolinea che "molte bici non funzionavano correttamente, presentando il cambio o i pedali che davano problemi". Di qui il suggerimento di un "controllo serio sui messi utilizzati"

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