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Car sharing parte seconda: arrivano le Bmw (e altre elettriche?)

Le possibili novità del nuovo bando, allo studio dei tecnici di Palazzo Marino. Forse anche tariffe flat

Il comune di Milano è pronto a riaprire il bando del car sharing privato, che oggi conta - con successo - i gestori Car2go, Enjoy e Sharen'go, che si sono aggiunti ai gestori pubblici GuidaMi (Atm) e E-Vai (Trenord), mentre un gestore privato (Twist) ha già "lasciato", anche se il fondatore Paolo Guaitamacchi non ha perso le speranze di trovare un nuovo socio per ripartire. La novità dovrebbe essere DriveNow di Bmw, che ha già manifestato il suo interesse e aveva partecipato al vecchio bando, chiedendo però condizioni che il comune non aveva accettato, tra cui quella di limitare il servizio nelle zone più centrali della città.

Sul piatto, per il nuovo bando, ci sono sia alcune richieste di tutti i gestori, sia l'analisi dei punti di forza e di debolezza del servizio nel suo insieme, a tre anni dall'avvio. Il primo punto che i tecnici del comune stanno studiando riguarda proprio l'estensione del servizio. Se oggi il car sharing privato è realtà anche in diversi comuni dell'hinterland, i gestori (che tanto più guadagnano quanto più le automobili ruotano) non celano l'insofferenza per i confini troppo estesi.

Car2go, per esempio, ad agosto 2015 ha agito da sola e ha fissato una quota fissa aggiuntiva alla tariffa per chi lascia la Smart fuori da un'area che, grossolanamente, possiamo definire "semicentro esteso" di Milano (fino quasi a San Siro a ovest e fino quasi al rilevato ferroviario a est, tanto per intenderci). E le tariffe differenziate sono un secondo punto di riflessione da parte dei tecnici comunali.

Il terzo punto è la gestione tariffaria più in generale. Una delle richieste (all'epoca respinte) di DriveNow era quella della tariffa fissa per la prima mezz'ora di utilizzo. Un sistema "flat" che è già in uso con Car2go e Enjoy (ma sull'ora intera), così come con E-Vai (che, per le elettriche, chiede 5 euro tutto compreso per 60 minuti, ma non si può scendere per frazioni di ora) e per uno dei due profili tariffari di GuidaMi (flat per un'ora, allo stesso modo). 

Infine l'apertura all'elettrico in "free floating" (la prendi dov'è, la lasci dove vuoi). Fino all'estate 2015, il car sharing elettrico a Milano era targato soltanto E-Vai, ma con l'ostacolo della rimessa. Dopo il successo di Sharen'go, il comune di Milano sta pensando di "invogliare" i gestori a puntare anche sulle vetture elettriche: in questo caso DriveNow di Bmw partirebbe avvantaggiata, visto che nelle sue diverse esperienze europee utilizza non soltanto le Mini ma anche le Bmw elettriche.

L'obiettivo è espandere ancora di più il servizio e l'utilizzo delle auto in condivisione. A Palazzo Marino credono fortemente nel car sharing, tanto che quello gestito da privati è arrivato per la prima volta in Italia grazie a Pierfrancesco Maran, attuale assessore alla mobilità. Un'auto di car sharing significa infatti quasi venti auto in circolazione in meno, secondo i calcoli più accreditati.

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