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Milano, fondo per il "Bonus bici" finito: ecco cosa c'è per chi è rimasto senza rimborso

Da lunedì 9 novembre, fino al 9 dicembre, sarà possibile richiedere nuovamente il rimborso

Nonostante i problemi tecnici insorti durante il click day dello scorso 3 novembre, i 215 milioni di euro stanziati per il bonus mobilità, il cosiddetto bonus bici, sono finiti nel giro di 24 ore. A causa delle numerose richieste e degli 'ostacoli' digitali, sono moltissimi i cittadini rimasti esclusi dal rimborso. Ma cosa può fare chi è in possesso di una fattura valida per ottenere il bonus? 

Bonus bici, la nuova 'finestra' per chi è rimasto senza rimborso

Il ministro dell'Ambiente Costa aveva promesso nuovi fondi e adesso ci sono anche delle date: da lunedì 9 novembre, fino al 9 dicembre, sarà possibile richiedere nuovamente il rimborso tramite il sito del bonus mobilità. A confermarlo è stato lo stesso Costa: ''Per quel che riguarda il bonus mobilità, i problemi tecnici insorti e le persone rimaste a secco dopo la fine dei fondi, tutti coloro che non sono riusciti ad avere ristoro per soldi anticipati saranno soddisfatti al più presto. Per questo dal 9 novembre, da lunedì, tutti coloro che hanno anticipato i fondi e hanno fattura o scontrino parlante, emessi dal 4 maggio a 2 novembre, potranno iscriversi nel medesimo sito". 

La nuova finestra avrà la durata di un mese e servirà al Ministero per ''sapere quante persone e quanto plafond occorre per mettere a bilancio risorse e sostenere quanti rimasti fuori". Durante una diretta su Facebook Sergio Costa ha anche assicurato i cittadini sul fatto che non si tratterà di un nuovo click day: "Non è più un click day, non serve correre. Si deve sapere quante persone, quanto hanno speso, e poi metterò nel fondo quanto occorre. Il pagamento avrà luogo al più presto possibile, a inizio dell'anno prossimo, trascorsi i tempi tecnici faremo un percorso che porterà al pagamento per tutti. Nessuno rimarrà indietro''.

Cos'è il bonus bici?

Il cosiddetto bonus bici è un contributo per l'acquisto di bici, elettriche e non, monopattini elettrici e strumenti di mobilità condivisa a uso individuale, come lo sharing di bici, monopattini e scooter. Il buono è pari al 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro e possono richiederlo tutti i cittadini maggiorenni che risiedano nei capoluoghi di regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei Comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Le città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia.

La misura introdotta dal ministro Costa consentirà di richiedere il rimborso del veicolo, o del servizio di sharing, già acquistato dopo l’entrata in vigore del bonus, il 4 maggio scorso, o di produrre un buono che dà diritto allo sconto per il futuro acquisto, per il quale – compatibilmente con la disponibilità di fondi – c’è tempo fino a fine anno. Basterà avere lo scontrino parlante, o la fattura, per ottenere il rimborso. 

Per accedere alla piattaforma web è necessario di munirsi dell’identità digitale Spid. Già dal 19 ottobre le imprese che vendono veicoli e servizi di sharing si stanno registrando sulla piattaforma dedicata. Per ogni informazione e approfondimento è disponibile la sezione dedicata sul sito del ministero dell’Ambiente.

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