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Mobike, il Comune: "Stop al sovrapprezzo nelle periferie"

Palazzo Marino contro la decisione dell'azienda di bike sharing di "penalizzare" gli utenti dei quartieri in cui sono più frequenti gli atti vandalici

E' polemica sulla scelta di Mobike - uno dei due gestori, insieme a Ofo, del bike sharing a flusso libero - di "scoraggiare" l'utilizzo del servizio in determinate periferie milanesi fissando un sovrapprezzo di 7 euro perché si tratta dei quartieri con maggiore frequenza di atti vandalici, furti e quant'altro.

I quartieri sono stati stabiliti in seguito a pattugliamenti di vigilanti privati che hanno effettuato una sorta di "rilevazione statistica" del fenomeno, che affligge le biciclette in bike sharing a flusso libero fin da quando sono state introdotte a Milano (e che, in realtà, accade in ogni città del mondo con queste biciclette).

I quartieri individuati dai vigilanti come maggiormente pericolosi sono il Parco Agricolo Sud, Figino, Vialba, il Cimitero Maggiore. Ci sarebbe stato anche Quarto Oggiaro, ma è stato "graziato" (non compreso nelle zone col sovrapprezzo) perché ci sono molti iscritti al servizio. 

Marco Granelli, assessore milanese alla mobilità, ha però chiesto a Mobike di ripensarci, definendolo un "restringimento delle zone fuori dagli accordi" e ricordando che durante i più recenti incontri con l'azienda non si è mai parlato di ipotesi del genere. Il Comune di Milano, insomma, è pronto a chiedere a Mobike di tornare a coprire indistintamente tutta la città. L'azienda - riferisce il Corriere - ha replicato che i 7 euro fissati sarebbero un "costo di recupero" delle biciclette. La partita è aperta.

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