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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Diritto allo studio universitario: tutte le agevolazioni

Il Diritto allo studio universitario (Dsu) prevede agevolazioni per studenti sulla base del reddito Isee e sconti sulle tasse universitarie

Il Diritto allo studio universitario (Dsu) promuove la possibilità di proseguire gli studi fino ai livelli più alti presso l'università, anche a chi ha una condizione economica svantaggiata. Il Dsu garantisce, a chi risulta idoneo ai benefici, la gratuità dell'iscrizione, insieme a un sostegno economico a studentesse e studenti per affrontare le spese di questo percorso.

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A chi spetta il Dsu

Il Dsu sostiene gli studenti che vogliono frequentare l'Università, sulla base della condizione economica e di alcuni requisiti di merito. Per fare domanda è importante essere in possesso dei documenti Isee e Ispe del proprio nucleo familiare, che si possono ottenere rivolgendosi a un Centro di assistenza fiscale.

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Agevolazioni per studenti universitari

Queste sono alcune delle agevolazioni previste grazie al Diritto allo studio universitario.

No Tax Area

Introdotta nel 2017, la No Tax Area si applica a tutte le istituzioni universitarie e Afam statali, e permette a chi ha un Isee inferiore ai 13mila euro di non pagare l’iscrizione all’università. L’iscrizione è comunque agevolata per chi ha un Isee compreso tra i 13mila e i 30mila euro, con riduzioni delle tasse universitarie: la tassa d’iscrizione massima è di 140 euro per chi ha un Isee di 15mila euro, di 490 euro per chi ha un Isee di 20mila euro, di 840 euro per chi ha un Isee di 25mila euro, di 1.190 euro per chi ha un Isee di 30mila euro.

Al primo anno la No Tax Area è accessibile col solo requisito economico, dal secondo anno invece per mantenere le agevolazioni bisogna rispettare alcuni requisiti di merito: essere in corso e aver raggiunto un certo numero di crediti (10 per il secondo anno, 25 per gli anni successivi).

Agevolazioni fiscali per l'iscrizione ai corsi di laurea

La detrazione Irpef relativa alle rette universitarie non prevede un massimale di spesa se l'ateneo è pubblico, altrimenti, per i privati è previsto un limite rappresentato dalla misura massima di tasse e contributi che sarebbero dovuti agli istituti statali. Come chiarito dal ministero delle Finanze, la comparazione verrà fatta sui medesimi corsi di studio tra atenei privati e pubblici e nello stesso ambito locale. Nello stabilire il massimale non si deve tener conto di eventuali facilitazioni collegate all'Isee. Questa agevolazione fiscale spetta a tutti corsi delle università telematiche e non, riconosciute dal Miur attraverso un apposito decreto. 

Per quanto riguarda invece il conservatorio musicale, il discorso è lo stesso, come stabilito dal DPR 12 del 2015, che riconosce i conservatori alla stessa stregua delle università, eccezione fatta per gli istituti privati che non rientrano nell’ambito dei conservatori parificati.

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