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A Milano non c'è mai stato un anno caldo come il 2022

Il 2022 è terminato con un’anomalia di temperatura media di +1.9 °C rispetto alla media, secondo i dati Arpa

A Milano il 2022 è stato l'anno più caldo di sempre. Lo dicono i dati della stazione di Milano Brera che rileva la temperatura dal 1763: il 2022 ha chiuso con un’anomalia di temperatura media di +1.9 °C rispetto alla media del periodo recente (1991-2020). L’anno appena concluso, secondo quanto reso noto da Arpa Lombardia, si piazza così al primo posto assoluto con un distacco di ben +0.5 °C rispetto al 2015, il secondo più caldo di una serie che, guardando al periodo recente, vede nei primi dieci posti della classifica solo annate successive al 2010.

Non solo Milano, anche la regione in generale ha registrato temperature nettamente superiori rispetto alle medie: a Pavia e Brescia l’anomalia è pari a +1.8 °C, Mantova, che è la zona con l’anomalia inferiore, ha raggiunto comunque +1.3 °C, sulle Alpi le stazioni di Sondrio e Edolo (BS) hanno toccato i +2.5 °C.

Tornando al capoluogo, che grazie a Brera possiede la serie storica più lunga, il confronto tra il 2022 e i decenni precedenti è impietoso: se utilizziamo un riferimento temporale più ampio, per esempio tutto il XX secolo (1901-2000), raggiungiamo un’anomalia di +3.2 °C.

Grafico temperature Milano (Fonte: Arpa)

Estate bollente e poche piogge

"Il contributo maggiore a questi dati eccezionali spetta alla stagione estiva, paragonabile a quella del 2003, mentre tra i singoli mesi spicca ottobre, il più caldo di sempre con ben 4 °C di anomalia positiva rispetto al trentennio 1991-2020", si legge in una nota di Arpa. I giorni più caldi in assoluto sono stati quelli tra il 22 e il 25 luglio e tra il 5 e il 6 agosto, con valori massimi in pianura intorno a 37 °C.

Molte località lombarde hanno inoltre registrato il più alto numero di “notti tropicali”, quelle nelle quali la temperatura non è scesa al di sotto dei 20 °C. A guidare questa classifica la stazione di Milano Brera con ben 101 giorni (il 2012, con 86 giorni, scende in seconda posizione).

Oltre alle alte temperature, il 2022 verrà ricordato anche per la marcata scarsità di precipitazioni, solo parzialmente recuperate tra novembre e dicembre. "Complessivamente, l’anno chiude con un deficit variabile tra il 20-50% del totale medio 1991-2020", ha puntualizzato Arpa. La stagione più secca è stata la primavera (marzo ha chiuso con un deficit intorno al 70%), che, con il mancato apporto nevoso “normale” sulle Alpi, ha peggiorato la situazione già creatasi nei mesi invernali. Il parametro Swe (risorsa idrica stoccata sottoforma di neve) si è infatti azzerato con due mesi di anticipo rispetto allo standard, impattando significativamente sulle riserve idriche regionali, ben inferiori ai minimi storici del periodo 2008-2020 per l’intera stagione estiva.

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