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La spiegazione

Perché non c'è stato nessun violento temporale a Milano: la spiegazione

La traiettoria del vortice ciclonico ha cambiato direzione all'ultimo momento, per questo non ha piovuto su Milano

Le previsioni erano certe: martedì 28 giugno Milano avrebbe dovuto fare i conti con violenti temporali e possibili esondazioni di Seveso e Lambro. Era scattata una allerta meteo - arancione per temporali forti, gialla per rischio idrogeologico -, ma alla fine non ha quasi piovuto (tranne un leggero acquazzone alla mattina).

La domanda sorge spontanea: cos'è successo? Perché le previsioni hanno sbagliato in questo modo? Ai quesiti hanno risposto i meteorologi di 3Bmeteo interpellati da MilanoToday. "L'errore è stato indotto dalla diversa traiettoria del vortice ciclonico che avrebbe dovuto risalire dalla Liguria vedo la Lombardia, invece all'ultimo ha deviato verso est, interessando l'Emilia per poi risalire verso Veneto e Friuli - hanno spiegato gli esperti -. Di conseguenza le precipitazioni annesse hanno interessato essenzialmente la Lombardia orientale, saltando invece quella occidentale".

"Purtroppo - hanno puntualizzato gli esperti - è stato un errore serio, ma che rientra nella casistica pur rara della meteorologia, una scienza ancora non esatta trattando un sistema caotico quale l'atmosfera".

Cosa succederà nei prossimi giorni: le previsioni

Nei prossimi giorni Milano farà i conti con il caldo sole di luglio. L'alta pressione "tenderà temporaneamente ad aumentare e avrà un contributo più azzorriano al nord mentre al centro ed al sud manterrà caratteri afro mediterranei - ha spiegato Carlo Migliore di 3Bmeteo -. Questo significa ancora caldo, non con i toni da record di inizio settimana ma sempre caldo e a tratti pure intenso perché sarà afoso. In questo contesto si inserirà un nuovo impulso instabile che transiterà nella giornata di venerdì sulle regioni settentrionali. È ancora presto per dire con precisione le zone che ne saranno interessate ma in linea di massima dovrebbero restare più esposti i settori alpini/prealpini e le alte pianure".

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