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Province, quattro salve in Lombardia. Varese con Milano?

Il nuovo criterio della superficie (almeno 2.500 kmq) salva non solo Milano (come capoluogo) e Brescia ma anche Pavia e Bergamo. Varese confluirebbe nella città metropolitana di Milano

Venerdì mattina il consiglio dei ministri ha "alleggerito" il provvedimento sulla soppressione di alcune province. Resta invariato il criterio del numero di abitanti (almeno 350mila) ma subisce un ritocco all'ingiù quello dell'estensione (almeno 2.500 kq e non più 3.000 come prospettato). Fatti salvi comunque i capoluoghi di regione e le città destinate a diventare capoluoghi di città metropolitana.

Oltre a Milano (capoluogo), in Lombardia sono salve Brescia, Bergamo e Pavia. Con i vecchi criteri nella nostra regione si sarebbero salvate solo Milano (perché capoluogo) e Brescia. Niente da fare per le altre: Varese, Como, Lodi, Monza e Brianza, Sondrio, Cremona e Mantova dovranno trovare una soluzione. Che verrà decisa dal consiglio delle autonomie locali, organo della regione.

LE SOLUZIONI

NORD MILANO - Con l'abbassamento del limite di superficie si rende possibile la creazione della maxi-provincia del Nord Milano, unendo Como, Lecco e Monza. Che ora insieme superano i 2.500 kmq, di soli 10 kmq, ma li spuerano. Localmente questa sembra essere la soluzione preferita, essendo il territorio abbastanza omogeneo dal punto di vista socio-economico e storico-linguistico.

VARESE CON MILANO - Destino diverso per la provincia di Varese, che verosimilmente verrà integrata nella città metropolitana di Milano anche se, in effetti, alcuni territori non vengono socialmente ed economicamente attratti al capoluogo regionale.

LA "BASSA" LOMBARDA E LE ALTRE - Lodi potrebbe tornare sotto l'egidia di Milano oppure, più verosimilmente, unirsi a Pavia (insieme a Cremona) e creare una grande provincia della "bassa" lombarda. Cremona avrebbe però anche l'opzione dell'unione con Mantova, che altrimenti dovrebbe confluire nel territorio bresciano.

RIDISEGNARE LE REGIONI - Non c'è tempo, intendiamoci. E aprirebbe nuovi fronti di dibattito pubblico e, probabilmente, di polemiche. Ma, sulla scorta del dibattito in corso ad esempio a Rovigo, dove molti preferirebbero essere accorpati a Ferrara (Emilia Romagna) piuttosto che ad altre province venete, non è assurdo ipotizzare qualche ritocco ai confini anche in Lombardia. Il Verbano Cusio Osssola, per esempio, potrebbe unirsi a Varese e formare la provincia delle due sponde del Verbano. Novara e Piacenza potrebbero preferire un accorpamento a Milano piuttosto che, rispettivamente, ad Alessandria e Parma. Fanta-geografia? Non necessariamente.

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