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Province, tutto da rifare: la Consulta boccia gli accorpamenti

No al decreto legge per riforme strutturali: accolto il ricorso delle Regioni. Probabilmente nel 2014 non ci sarà la Città metropolitana

Province, tutto da rifare. La riforma varata dal governo Monti, contenuta nel decreto "Salva Italia" del dicembre 2011 (che aveva modificato le competenze degli enti provinciali) e nel successivo decreto sul riordino territoriale, è stata dichiarata illegittima dalla corte costituzionale. Tradotto: per il momento salta l'automatismo degli accorpamenti tra le varie province, secondo i disegni stabiliti a livello regionale. I giudici costituzionali hanno affermato che non si tratta di materia da disciplinare con il decreto legge, "strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema". A presentare ricorso erano state le regioni.

Bruno Dapei (Pdl), della provincia di Milano e coordinatore nazionale dei presidenti dei consigli provinciali, spiega: "Le modifiche, che anche noi vogliamo, devono essere fatte senza superficialità". Roberto Caputo (Pd) parla di "legge fatta male, di fretta e senza alcuna logica" e aggiunge che "il No della corte salva un principio fondamentale, l'elezione diretta". E per Luca Gandofi (Idv) è stato bocciato il governo Monti con "il pressapochismo, la superficialit ed anche la spocchiosità".

Salta quindi la trasformazione della provincia di Milano in città metropolitana, prevista per l'1 gennaio 2014, con l'inglobamento di Monza e Brianza ma anche di alcuni comuni "di confine" come quelli del Saronnese, oggi dipendenti da Varese.

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