Addizionale Irpef, altra fumata nera nonostante le aperture

Fumata nera per l'aumento dell'addizionale Irpef per i milanesi. Nonostante le aperture di Tabacci e della maggioranza, le trattative non sono andate a buon fine e lunedì sera, dopo una sospensione dei lavori, è ricominciato l'ostruzionismo di Pdl, Lega, Fli e Milano al Centro. Una partita più difficile del previsto, questa, per il centro-sinistra che ora vede agitarsi come uno spettro la data del 30 giugno, entro cui vuole assolutamente approvare il bilancio per ottenere dal governo un bonus di una ventina di milioni di euro per il rispetto del patto di stabilità.

La giornata era cominciata coi toni distesi di Tabacci, che in una intervista al "Corriere della Sera" aveva provato a porgere un ramo d'ulivo al centro-destra chiedendo di superare le "prove muscolari" e rendendosi disponibile a discutere dell'Imu. Un'intervista in cui Tabacci ha sostanzialmente ammesso di non avere mantenuto la promessa (fatta al tempo dell'accordo sui derivati) di non toccare l'addizionale Irpef per il 2013 e di non essere riuscito a esercitare la "spendig review" che si augurava: "In dodici mesi - ha detto - non si poteva certo avviare una fase profonda di spending review: è già stato un miracolo avere messo in sicurezza i conti".

Il centro-destra si è trovato poi sul piatto la proposta di un taglio immediato di 15 milioni di euro, per abbattere di un punto l'Imu sulle seconde case affittate a prezzi di mercato, taglio però aumentabile ulteriormente. "Un cucchiaino nel mare", secondo il leghista Morelli che annunciava di non accettare l'offerta, mentre Masseroli (Pdl) incalzava su un taglio "di almeno 50 milioni di euro" nelle spese, e di conseguenza in tagli alle tasse in genere, tra Irpef, Imu e Tarsu.

E così l'ostruzionismo è proseguito (nonostante la partita dell'Italia), con chiusura della seduta verso mezzanotte. L'aula torna a discutere di addizionale Irpef martedì pomeriggio, forse per l'approvazione definitiva.