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Affissioni abusive, i Radicali: "Pisapia era obbligato a pagare ma multe annullate"

Il sindaco sarebbe stato "salvato" dalle multe: ordinanze annullate pochi giorni prima della scadenza

Scoppia il caso delle multe per le affissioni abusive in campagna elettorale: e sul banco degli imputati, stavolta, ci finisce direttamente il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nella veste di ex candidato a sindaco (nel 2011). La denuncia arriva dal consigliere comunale radicale Marco Cappato, che aveva già reso pubblico che l'8 aprile 2014 alcune ordinanze d'ingiunzione erano state annullate. Motivo dell'annullamento: avrebbero potuto essere oggetto di facile ricorso. Cappato, però, precisa adesso che le ingiunzioni riguardavano anche il sindaco Pisapia.

Ed è "giallo": Pisapia, infatti, avrebbe dovuto pagare (tra il 10 e il 13 aprile) ben 510.488 euro, oppure dimettersi, perché non avrebbe potuto fare ricorso essendo appunto sindaco. E i sindaci (così come i consiglieri comunali in carica) non possono avere contenziosi con il comune. Inpratica, dunque, secondo quanto riporta Cappato, il sindaco Pisapia sarebbe stato "salvato" dall'annullamento delle ordinanze a suo carico.

E' vero, tuttavia, che l'assessore competente (Marco Granelli, sicurezza) ha garantito che dovrebbero essere emesse nuove ordinanze sostitutive, entro agosto o settembre. Ma la preoccupazione di Cappato è che nel frattempo intervengano "sanatorie".

"Ritengo il sindaco politicamente responsabile di ogni mancata riscossione delle multe, incluse quella a lui destinate", afferma Cappato ricordando che, oltre alle multe comminate a Pisapia, ce ne sono altre per un totale di oltre sei milioni di euro.

IL COMUNE: "ASSURDE ILLAZIONI" - Pronta la risposta del comune di Milano, attraverso il capo di gabinetto Maurizio Baruffi, che afferma che il comune sta semplicemente cercando di prevenire eventuali ricorsi così come suggerito dal giudice di pace. "Il sindaco ha sempre ribadito la propria intenzione di procedere al pagamento di sanzioni che riguardassero affissioni effettuate dal proprio comitato elettorale, pur non avendone una responsabilità diretta", spiega Baruffi, che precisa anche che "in nessun modo il sindaco Pisapia è mai intervenuto nelle autonome decisioni e nelle responsabilità che la legge attribuisce ai dirigenti dell'amministrazione".

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