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Case popolari, nessuna riduzione degli affitti. Sindacati: rotte trattative

Dopo due anni di trattative ieri il Comune ha comunicato a Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Conia e Unione Inquilini che non ci sarà nessuna riduzione degli affitti delle case popolari. I sindacati annunciano mobilitazioni

Nessun accordo sugli affitti delle case comunali. La proposta che il Comune di Milano ieri ha presentato ai sindacati non è piaciuta per niente a quest'ultimi. “Non solo non ci sarà alcuna riduzione degli affitti – spiegano Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Conia e Unione Inquilini, in un comunicato unitario - ma che anche per il Fondo Sociale destinato alla generalità degli inquilini inseriti nell'area della Protezione (a più basso reddito) si dovrà aspettare se va bene forse l'anno prossimo".

"Dopo oltre due anni di discussione, trattative e manifestazioni per trovare un accordo sulla riduzione degli affitti nelle case comunali, a seguito dell'applicazione della LR.n.27/07, il Comune di Milano ci ha presentato in data odierna un'ipotesi di accordo inaccettabile, nonostante gli sforzi fatti in ogni modo dal sindacato, per giungere ad una soluzione soddisfacente della vertenza", continuano i sindacati.

"Denunciamo che la responsabilità di tale rottura è da attribuire principalmente al sindaco Moratti che - stigmatizzano i sindacati - non vuole trovare le risorse economiche per un accordo dignitoso per le 30.000 famiglie che abitano nelle case popolari di proprietà del Comune". Per questo motivo, il sindacato stigmatizzando come "irresponsabile" la decisione assunta dal Comune, annuncia che chiederà immediatamente un incontro al sindaco e che dai prossimi giorni ci sarà uno stato di mobilitazione a sostegno della piattaforma sindacale per la ripresa della trattativa per ridurre gli affitti nelle oltre 30.000 case comunali.

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