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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Affittopoli, i 5 Stelle rincarano la dose: «Fuori i nomi dei morosi»

Spunta il caso di un inquilino di casa popolare con 21 proprietà immobiliari nel centro di Milano. Ancora polemiche tra i 5 Stelle e l'assessore alla casa Daniela Benelli

Continua la polemica del Movimento 5 Stelle contro Palazzo Marino per la presunta "Affittopoli" meneghina edizione 2016. I pentastellati, con un accesso agli atti da parte del loro consigliere comunale Mattia Calise, avevano scoperto che il patrimonio immobiliare del comune ha un "buco" di 204 milioni di euro, con casi "eclatanti" come quello di un ristoratore del centro, il cui debito supera i 500 mila euro, o di un partito politico che è "indietro" di 30 mila euro. O un cittadino assegnatario di una casa popolare con un Isee di 76 mila euro e un patrimonio di due milioni.

Dall'assessorato alla casa la secca risposta di Daniela Benelli: il credito totale è sempre iscritto a bilancio, quindi nessuna novità; il partito politico ha lasciato la sede nel 2010 e consegnato le chiavi; il ristoratore è già stato perseguito col recupero crediti. E i casi di morosità sarebbero tutti noti all'amministrazione.

Ma i 5 Stelle rincarano la dose. E sfidano la Benelli a pubblicare online le liste di appartamenti e ristoranti "dei furbetti", come già avvenuto a Roma. Non solo, ma anche a rendere pubblici i piani di rientro che il comune dichiara di avere già adottato con i morosi. «Fateci sapere quanto abbiamo recuperato dai grandi debitori», chiedono Calise e Patrizia Bedori, candidata a sindaco: «E perché, se avete già individuato i ricchi nelle case popolari, non li avete buttati fuori nel 2012 o 2013?».

E una nuova "chicca": un inquilino di una casa popolare che "vanta" un reddito di 73 mila euro all'anno e 21 immobili di proprietà nel centro di Milano.

«La campagna elettorale risveglia consiglieri comunali distratti», replica ancora Benelli: «Per 5 anni, durante la gestione del patrimonio Erp da parte di Aler, dov’erano il consigliere Calise e il M5s che mai, in comune, si sono occupati di casa? Evidentemente non si sono accorti, così come le giunte precedenti, del caos che dagli anni '90 ad oggi Aler prima, i gestori privati poi, e infine nuovamente Aler, hanno creato. Un caos che MM Spa sta faticosamente riordinando, risolvendo gradualmente tutti i problemi». 

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