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Tasi, "mini stangata" su seconde case ma salvi 2 inquilini su 3

Decise le aliquote della nuova tassa comunale: ora il consiglio comunale studierà nel dettaglio le detrazioni

Decise le regole comunali sulla nuova Tasi, la tassa sui cosiddetti "servizi indivisibili". Le limature saranno comunque decise dopo il passaggio in consiglio comunale. La decisione dell'assessore al bilancio Francesca Balzani è quella di applicare l'aliquota dello 0,8 per mille, ovvero la massima possibile, per "tutto ciò che non è prima casa", riducendo al minimo possibile la compartecipazione degli inquilini che, per la prima volta, dovranno versare qualcosa.

Il consiglio comunale deciderà tra l'altro le detrazioni, che rispetto all'Imu non sono fisse e possono anche essere distribuite sulla prima o sulla seconda casa. La Tasi dovrebbe fruttare circa 75 milioni di euro alle casse del comune di Milano che in parte verranno utilizzate proprio per le detrazioni sulla prima casa e anche per limitare al massimo l'intervento fiscale sugli inquilini.

La detrazione fissa è fino a 350 euro di valore catastale. Poi la detrazione decresce (per chi ha un reddito imponibile fino a 21 mila euro) e si annulla oltre i 700 euro di valore catastale. Secondo quanto riferito da Palazzo Marino, con questo sistema gli esentati totali saranno 4.200.

Per gli inquilini - due su tre non pagheranno la Tasi - il comune ha fissato il 10% dello 0,8 per mille, ovvero l'aliquota minima stabilita dalla legge.

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