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Scavuzzo (Milano Civica): "Astenuta sul soldato, ecco perché"

La capogruppo di Milano Civica, Anna Scavuzzo, spiega a MilanoToday le ragioni dell'astensione sulla mozione che chiede la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit

Durante la terza seduta del consiglio comunale, una mozione proposta da Ruggero Gabbai (Pd) e approvata con voti bipartisan ha impegnato la giunta milanese nella lotta per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, il 25enne catturato nel 2006, poco prima del suo 20simo compleanno, da palestinesi e tenuto sotto ostaggio da Hamas.

Di fronte al sì bipartisan ci sono stati due voti contrari (Anita Sonego della Federazione della Sinistra ed Elisabetta Strada di Milano Civica) e un'astensione (la capogruppo di Milano Civica, Anna Scavuzzo).

Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo, a riguardo del voto aveva commentato ieri pomeriggio: "Resta l'amarezza per il voto di astensione e per i due voti contrari: scelte inspiegabili, di fronte a un essere umano sequestrato, torturato, e privato perfino della possibilità di essere visitato dalla croce rossa".

Abbiamo rintracciato Anna Scavuzzo che ha spiegato a MilanoToday le ragioni della sua astensione: "In realtà ero tra le promotrici della mozione. Ma ci sono stati tre voti. Il primo su un emendamento alla mozione che impegnava anche il governo, oltre alla giunta milanese, e su questo ho dato il mio voto a favore. Il secondo su un altro emendamento che istituiva una giornata, il 28 agosto, per il ricordo di Shalit. Su questo emendamento mi sono astenuta perché mi pare eccessivo istituire una simile giornata, che mi sembra più indicata verso un discorso corale sul tema israelo-palestinese. Poiché è passato l'emendamento, mi sono astenuta anche sul voto finale della mozione".


 

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