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Incontro Moratti - Fini: rinvio della riunione

La causa dell’improvviso rinvio della riunione sarebbe stata una riunione politica del Pdl in Provincia dove era richiesta la presenza della Moratti

E’ stato un veto del Pdl arrivato all’ultimo minuto a far saltare l’incontro di lunedì indetto dal sindaco Letizia Moratti: la riunione di coalizione per la prima volta aperta anche a Fli. La stessa mattina il programma politico della città prevedeva l’arrivo Gianfranco Fini, un appuntamento che già da solo avrebbe creato scompiglio in quella maggioranza che oggi dovrebbe appoggiare la candidatura del vigente sindaco nelle elezioni comunali della prossima primavera. Ad aumentare lo scompiglio pre-Fini, ospitato nel teatro Derby, nel cuore della città, un'ora prima é arrivata la voce che annunciava la presenza alla riunione di Giampaolo Landi di Chiavenna, l’assessore alla Salute dichiaratosi finiano. Ulteriore colpo di scena sono state poi le telefonate a tutti i convocati, leghisti e centristi compresi, per avvisare che la riunione era stata rinviata.

Secondo i più vicini al primo cittadino, la causa dell’improvviso rinvio della riunione sarebbe stata una riunione politica del Pdl in Provincia  dove era richiesta la presenza della Moratti, una versione confezionata per smentire alcune voci che vedevano l’intervento del ministro della Difesa Ignazio La Russa: facendosi portavoce del dissenso del Pdl il ministro, secondo alcuni, avrebbe posto un veto sull' invito, non concordato, ai finiani. E’ stato per primo il ministro in persona, infatti, a considerare dichiaratamente prematuro un coinvolgimento di Fli nella coalizione, ma ha anche affermato “Ho saputo da un'agenzia che c'era una riunione alla quale era stato invitato Landi, io non ne sapevo nulla, francamente non decido io le riunioni che fa il sindaco" e ha concluso:"E' un problema che il Pdl valuterà al momento opportuno".

Immediata la reazione da parte dei finiani tra cui il primo a pronunciarsi, con toni calmi, è stato Landi,, l’assessore coinvolto, che ha dichiarato: "Si apre una china pericolosa di cui é impossibile in questo momento valutare le conseguenze politiche: mi auguro che quello di oggi sia solo un incidente di percorso determinato dall'isteria politica che ha preso il Pdl nel giorno in cui Fini viene a Milano".

Non sono ancora trascorsi che quattro giorni dalla fuoriuscita dal partito di Manfredi Palmeri, finora considerato un esponente di peso nella politica cittadina, e, nonostante la linea del partito sia quella di minimizzare la presenza delFli in vista delle elezioni, erano ben quattro i ministri impegnati nel pomeriggio in un vertice in Provincia. Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini, Paolo Romani e Michela Vittoria Brambilla riuniti a valutare un possibile rapporto con i finiani in vista delle prossime elezioni amministrative, un nodo che il ministro La Russa così ha commentato: "A livello di classe dirigente mai una scissione della destra a Milano ha avuto così poco seguito come quella di Fli". La Gelmini ha preso tempo dichiarando prioritaria l’unità del Pdl, per il resto "Valuteremo serenamente il rapporto con Fli, lo valuteremo strada facendo”. E’ Paolo Romani ad allontanare l’impressione di rottura imminente, infatti "Nel momento in cui Fli rimane nell' ambito del centrodestra - ha osservato - non ci deve essere per forza un atteggiamento di rottura".

A fine novembre Milano vedrà svolgersi una grande manifestazione per il lancio della campagna elettorale per la primavera prossima: il Pdl non rimane con le mani in mano, il primo a prendere una chiara posizione è stato lo stesso coordinatore Guido Podestà che ha allontanato ogni dubbio sulla ricandidatura della Moratti: "Non è che tutti i giorni io annunci che il sole sorge a est - ha detto - è normale".
 

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