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Area C, arriva l'ok anche dai referendari: "Ma può migliorare"

Il comitato Milanosìmuove che aveva organizzato il referendum di giugno finalmente approva la congestion charge: "Bravi Maran e Pisapia, Milano sarà tra le città leader in Europa"

Alla fine i referendari hanno sposato Area C. Dopo aspri attacchi nei mesi scorsi alla gestione dei provvedimenti per ridurre smog e traffico, anche il comitato che aveva proprosto il referendum dello scorso giugno sulla mobilità milanese ha dato il suo ok a Pisapia.

"Diamo volentieri atto al Sindaco Pisapia e all'Assessore Maran - affermatno Croci, Cappato e Fedrighini di Milanosìmuove - di aver imboccato la strada giusta sull'attuazione del primo referendum sulla mobilità. È un fatto importante e positivo che il Sindaco si sia rivolto direttamente ai cittadini milanesi spiegando l'importanza di cambiare le abitudini favorire le forme di mobilità più sostenibili sul piano ambientale e sociale e richiamando l'esito dei referendum promossi da Milanosìmuove".

Non erano stati così teneri in passato, chiedendo tariffe più alte per i commercianti (da 3 euro, come saranno, a 10 a ingresso) e un borsino continuamente aggiornato sul sito del Comune che spiegasse come venivano utilizzati i fondi di Area C, cioè per il trasporto pubblico. Ma oggi il comitato è soddisfatto, anche per il potenziamento delle corsie riservate ai mezzi pubblici e l'allungamento di alcune tratte, e approva la congestion charge: "Sono già un segno concreto della determinazione a sviluppare quel processo di cambiamento che il primo referendum indicava esplicitamente. È ancora più importante l'impegno a vincolare i maggiori introiti di Area C al potenziamento del trasporto pubblico e alla mobilità pulita, proprio come il referendum chiedeva".

"Alcuni aspetti specifici - proseguono presidente, segretario e portavoce del comitato - sono migliorabili  e non mancheremo di sollecitarne la modifica, ma l'impianto generale corrisponde a quanto chiesto dai milanesi, in modo trasversale, con il loro voto ai referendum dello scorso giugno". Insomma, Area C corrisponde - più o meno - a quanto chiedeva la scheda numero 1 del referendum, che ha ottenuto il 79% dei sì. Anche se "ci permettiamo di suggerire al Sindaco - affermano i referendari - di riunire presto in un unico provvedimento le decisioni su area C e quelle sul potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità pulita, in modo da rappresentare l'intero disegno di miglioramento delle condizioni dell'ambiente e della qualità della vita promosso grazie alla spinta referendaria".

E al Pdl e alla Lega, che contro la congestion charge hanno organizzato una raccolta firme, una specie di "controreferendum", rispondono: "Le forze politiche responsabili, al di là della loro collocazione, nel rispetto del voto referendario dovrebbero impegnarsi non in tentativi strumentali di sabotaggio ma nel miglioramento del processo completo di attuazione. Se lo stesso lavoro sarà fatto anche sugli altri 4 referendum, Milano entrerà in poco tempo nel novero delle metropoli europee leader nella sfida della qualità urbana"

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