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Arresti appalti Expo 2015: una "cupola" in Lombardia

Una struttura "di vertice" per (cercare di) condizionare gli appalti, di Expo e non solo. Ecco le accuse mosse agli arrestati

Una "cupola per condizionare gli appalti", tra cui quelli di Expo, ma non solo. E' quanto affermato dai pubblici ministeri per illustrare nel dettaglio l'inchiesta che, la mattina dell'8 maggio, ha portato ad alcuni arresti "eccellenti": il dirigente di Expo 2015 Spa Angelo Paris, l'ex cassiere del Pci Primo Greganti, l'ex segretario amministrativo della Dc Gianstefano Frigerio, l'ex senatore del Pdl Luigi Grillo e altri ancora.

Arresti che non danneggeranno l'esposizione universale, a parere del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. "Anzi, la nostra preoccupazione - ha spiegato in una conferenza stampa - è stata quella di condurre l'inchiesta con la massima velocità possibile, per consentire alla struttura Expo di ripartire in fretta. Se non fossimo intervenuti, avremmo danneggiato l'Expo".

Gli atti di Expo 2015 Spa non sono stati sequestrati, per cui la società può proseguire nella sua attività di gestione dell'evento. Bruti Liberati ha anche precisato che nessun altro manager della società di gestione è coinvolto, a partire dall'amministratore delegato Giuseppe Sala.

L'INCHIESTA - L'indagine è condotta da Ilda Boccassini e dai sostituti Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio. I reati contestati sono l'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, la turbativa d'asta, la rivelazione di segreti d'ufficio. In corso 80 perquisizioni in varie province del centro-nord.

Angelo Paris, direttore generale della divisione construction and dismantling e responsabile ufficio contratti di Expo 2015 Spa, secondo i magistrati aveva "una totale disponibilità rispetto ai voleri dell'associazione" a delinquere. Sarebbe stato, dunque, "a disposizione" degli altri indagati. Particolare rilievo aveva la "saldatura" tra Primo Greganti (ex Pci) e Gianstefano Frigerio (ex Dc): un'unità d'intenti che - hanno dichiarato i pubblici ministeri - "proteggeva le imprese riconducibili a tutti gli schieramenti politici".

QUASI DUE ANNI - Da almeno un anno e mezzo, forse due anni, operava l'associazione a delinquere. Risale infatti a metà 2013 il tentativo di condizionare la gara per l'affidamento per le architetture di servizi a favore di Enrico Maltauro, imprenditore vicentino tra gli arrestati, che avrebbe in cambio versato 30-40 mila euro al mese in contanti o per consulenze alla cosiddetta "cupola". E da settembre 2013 Paris avrebbe fornito notizie in teoria riservate sulle gare d'appalto, rendendosi a disposizione in cambio di garanzie su avanzamenti di carriera, come sarebbe testimoniato da una intercettazione telefonica.

DENARO AL CIRCOLO TOMMASO MORO - Passaggi di denaro sono stati filmati dalla guardia di finanza presso la sede del circolo culturale Tommaso Moro, riferibile a Gianstefano Frigerio.

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