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Appalti Expo 2015: sette arresti a Milano

Arresti eccellenti all'alba di giovedì 8 maggio. Spuntano anche due protagonisti di Mani Pulite, Primo Greganti (Pci) e Gianstefano Frigerio (Dc)

Arrestate sette persone legate a Expo e Infrastrutture Lombarde. Un terremoto vero e proprio, a un anno dall'esposizione universale. Un terremoto legato ad alcuni appalti, tra cui la Città della Salute e la Via d'Acqua. E secondo i magistrati, esisteva una specie di "cupola in grado di condizionare gli appalti" in Lombardia. Edmondo Bruti Liberati, capo della procura di Milano, ha spiegato che i pm hanno "agito in fretta" per "non danneggiare l'evento del 2015".

Martedì, "nel momento più difficile per Expo", è previsto l'arrivo del premier Matteo Renzi, per infondere fiducia

Angelo Paris, direttore pianificazione e acquisti di Expo 2015 Spa, è il primo nome importante. Poi l'ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, che secondo l'accusa avrebbe fatto da intermediario di alcune irregolarità in appalti di Infrastrutture Lombarde. Agli arresti anche due protagonisti della Prima Repubblica e dell'inchiesta Mani Pulite (inizio anni '90): l'ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti e l'ex segretario amministrativo della Dc ed ex parlamentare Gianstefano Frigerio. Gli altri coinvolti sono l'intermediario Sergio Catozzo, l'imprenditore Enrico Maltauro e - già agli arresti domiciliari - l'ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni (in un video, la "consegna di una mazzetta").

L'inchiesta è una di quelle citate da Alfredo Robledo (procuratore aggiunto di Milano) nell'esposto presentato al Consiglio superiore della magistratura contro il suo capo, il procuratore Edmondo Bruti Liberati, con cui Robledo lamenta alcune presunte irregolarità nell'assegnazione dei fascicoli ai pm all'interno della procura milanese. Robledo non ha peraltro firmato l'inchiesta.

Sotto accusa passaggi di denaro, filmati dalla guardia di finanza, come quelli tra Enrico Maltauro (si parla di 30-40 mila euro al mese) e alcuni degli arrestati, presso la sede del centro culturale Tommaso Moro riferibile a Gianstefano Frigerio. Angelo Paris si sarebbe messo "a completa disposizione" della "cupola" in cambio di promesse di avanzamento di carriera.

Alcuni degli arrestati avrebbero avuto contatti anche con Silvio Berlusconi, Gianni Letta e Cesare Previti. L'ex premier, l'ex sottosegretario alla presidenza del consiglio e l'ex ministro non risultano comunque indagati. Silvio Berlusconi e Roberto Maroni sarebbero stati in particolare contattati dagli indagati (soprattutto Gianstefano Frigerio) per "sponsorizzare" la candidatura di Angelo Paris (cui avevano promesso avanzamenti di carriera) per prendere il posto di Antonio Rognoni sulla poltrona della direzione generale di Infrastrutture Lombarde.

Sotto la lente d'ingrandimento, in particolare, una cena ad Arcore. Cena che però l'esponente di Forza Italia Fabrizio Sala, sottosegretario all'Expo nella giunta regionale, si affretta a definire "politica", con almeno "una trentina" di partecipanti della Brianza tra cui lo stesso Angelo Paris, residente a Giussano.

E non sono tardate ad arrivare le reazioni. Per Giuliano Pisapia (sindaco di Milano), era inevitabile che vi fossero tentativi di infiltrazione in Expo 2015 ma l'inchiesta dimostra che "erano stati creati anche gli anticorpi". Il Movimento 5 Stelle chiede un consiglio regionale straordinario. Da Fdi e Lega un plauso al lavoro della magistratura: "Expo deve essere una casa trasparente", dichiara Matteo Salvini. Intanto il comitato No Canal, da sempre contrario alla Via d'Acqua, chiede ora che si rinunci definitivamente a realizzarla.

Nel pomeriggio dell'8 maggio, la sede di Expo 2015 Spa in via Rovello è stata perquisita dalla guardia di finanza. Sembra che i finanzieri non abbiano comunque portato via nulla. Per le 18 è stato convocato un consiglio d'amministrazione straordinario, al termine del quale l'ammistratore delegato Giuseppe Sala ha parlato di "fiducia tradita" e di una riflessione sul lavoro dell'ultimo anno e sulle future condizioni di lavoro, da farsi entro martedì, quand'è previsto l'incontro con Renzi.

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