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Autonomia della Lombardia, Fontana incalza il governo: 'O si rispettano i patti o meglio separarsi'

Il governatore è tornato sul tema autonomia dopo le dichiarazioni del ministro Stefani

"O si rispettano i patti o è meglio separarsi". Lo ha detto Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia, nella mattinata di mercoledì 15 maggio a margine dell'inaugurazione della seconda edizione della scuola sindacale permanente di Cisl e Ial a Milano, rispondendo alle dichiarazioni del ministro degli affari regionali Erika Stefani sull'autonomia.  

Le dichiarazioni del ministro Stefani

Il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani, in un'intervista a Repubblica, aveva dichiarato che il governo era a un bivio: "È giunto il momento in cui i M5S devono dire se vogliono davvero l'Autonomia delle Regioni o no. Altri rinvii, altri ostacoli per noi non sono più accettabili. Siamo pronti a confrontarci con loro e con tutti, anche in Parlamento. Ma un testo deve essere varato dal governo, se restano i nodi politici vuol dire che qualcuno ha deciso diversamente.

Alla domanda se con le discussioni sull'Autonomia il governo rischia una crisi, Stefani ha risposto: "Il governo tiene e va avanti se vengono rispettati i patti. Se si comincerà a dire qualche sì dopo i troppi no. Altrimenti, è inutile perdere altro tempo".

La posizione di Fontana sull'autonomia

"Se salta uno dei punti, salta tutto - ha precisato il governatore della Lombardia in riferimento al contratto di governo -. Io non faccio parte del governo, quindi non posso permettermi di fare affermazioni di questo genere, però mi sembrano affermazioni estremamente fondate, visto che è uno dei punti del contratto". 

Fontana ha detto di essere "non preoccupato. Sono contento che il governo abbia ricominciato a mettere l'Autonomia al centro dell'agenda politica, perché la cosa peggiore era morire di astenia, senza arrivare una definizione. Almeno in questo modo si arriva a una risposta. Il governo ci dirà se sì o se no e a quali condizioni. Io sono dell'opinione che si debba essere sempre propositivi e si debba cercare di risolvere problemi andando avanti e non facendo finta di non vederli. Noi dobbiamo dare una risposta ai 5 milioni di cittadini che sono andati a votare - ha concluso- io non derogo a cercare di sostenere la voce dei miei cittadini".
 

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