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Bandiera contestata / Zara / Viale Zara

La bandiera del Pride fuori dai municipi di Milano è "roba dal MinCulPop", dice la Lega

Il partito di Salvini contrario all'esposizione della bandiera arcobaleno

L'esposizione della bandiera del Pride? "Roba da MinCulPop". La Lega del municipio 2 di Milano, con i consiglieri Luca Lepore, Michela Capobianco, Lorenzo Bruschi e Luigi Colantuoni, contesta così il vessillo del Pride esposto martedì all'esterno della sede municipale di viale Zara.

"Dietro a questa bandiera - dichiarano i consiglieri leghisti - si cela una sofisticata macchina propagandistica e di censura del pensiero non allineato al mainstream. Dietro a presunti diritti civili si nasconde la diffusione di una fluidità celebrata in ogni dove, il fatto che si possa cambiare sesso a piacimento, l’utero in affitto e che maschio e femmina siano costruzioni culturali. Il Municipio 2 inaugura così l’assessorato alla cultura popolare, una tragica caricatura di quello che fu il MinCulPop".

"Bandiera tanto inutile quanto divisiva"

La Lega promette che la contestazione verrà replicata per ogni municipio milanese in cui è stata o verrà esposta la bandiera del Pride. "Non ce ne stupiamo, da parte di chi ha paragonato il Crocifisso ad un oggetto d'arredo - concludono i consiglieri della Lega del municipio 2 -. Evidentemente la difesa dei diritti e della libertà di pensiero è unidirezionale e dispotica. Ci sentiamo a disagio ad essere rappresentati da chi in otto mesi non è stato in grado di affrontare alcun tema di carattere sociale e di politiche per la famiglia e trova il tempo per esporre una bandiera tanto inutile quanto divisiva".

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