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Attentato a Parigi e Moschea a Milano: "Musulmani rendano trasparenti i progetti"

Le dichiarazioni di Majorino in risposta a chi vorrebbe che il comune ritirasse il bando per i nuovi luoghi di culto

Nel dibattito cittadino, il collegamento tra i fatti di Parigi e il bando per i nuovi luoghi di culto è stato immediato. Chi è contrario all'edificazione di nuove moschee (Ncd, Forza Italia, Lega Nord e Ppi) ha immediatamente chiesto il ritiro del bando (pubblicato il 30 dicembre), dopo la strage contro la redazione di Charlie Hebdo.

Nel frattempo il Caim (Coordinamento associazioni islamiche) ha chiesto la stessa cosa (il ritiro del bando) ma per ben diversi motivi: dubbi di legittimità e dubbi politici su alcuni vincoli giudicati eccessivamente rigidi.

L'amministrazione comunale è però intenzionata a tirar dritto e lo ha ribadito l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino anche in una intervista al Corriere del 9 gennaio, sottolineando che luoghi di culto veri (e non scantinati o garage) favoriscono dialogo, convivenza e controlli.

Majorino ha poi evidenziato gli sforzi per garantire sicurezza nell'ambito della realizzazione delle moschee: controlli delle forze dell'ordine, traduzione in italiano dei contenuti divulgati, zero procedimenti penali pendenti per chi presenta il progetto. Dal Caim è arrivata l'obiezione sulla possibilità di revoca della concessione se vengono commesse attività illecite. Ma Majorino risponde duramente: "Al Caim dico di non sottovalutare il clima e la paura. Chiedo ai musulmani collaborazione e disponibilità, siano loro i primi a rendere trasparenti i progetti".

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