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Qatargate, Fdi attacca: "Sala chiarisca posizione della commercialista di Panzeri"

La professionista ha attualmente un incarico da sindaco c’è Milanosport ed è revisore dell'Afol

Chiarimenti sulla figura di Monica Bellini. È quanto chiede una parte della minoranza del consiglio comunale di Milano sul caso della collaboratrice dell'ex europarlamentare socialista Antonio Panzeri (e campionessa di cariche pubbliche a Palazzo Marino) arrestata nei giorni scorsi dalla finanza per l'inchiesta Qatargate.

A battere i pugni sul tavolo e chiedere chiarimenti è il consigliere di Fratelli d'Italia Enrico Marcora, personaggio politico che nello scorso mandato di Sala era stato eletto con la lista civica del primo cittadino. "Ho presentato una domanda a risposta immediata già qualche settimana fa, che purtroppo mi è stata negata, richiedendo di fare un semplice accesso agli atti. Ora è il momento che vengano date le dimissioni della dottoressa Bellini da tutti gli Enti del Comune di Milano dove è stata nominata e, per trasparenza, venga comunicato chi l'ha indicata per la nomina nei vari Enti" e "il sindaco Sala ne dia spiegazione".

Chi è Monica Bellini

55 anni, nata a Bergamo e residente a Opera, il suo profilo è poco noto. Negli anni ha accumulato una serie di incarichi nelle società pubbliche ed è ben inserita nell’area metropolitana milanese.

Tutti gli incarichi della commercialista milanese arrestata per il Qatargate

Nonostante sia avvicinata al Partito democratico, scorrendo l’elenco è difficile collocarla in un’area politica perché i suoi incarichi arrivano sia da amministrazioni di centrosinistra che centrodestra. È entrata anche nell’orbita dell’Eni, grazie a due incarichi datati 2022. Spesso la si incrocia nei collegi sindacali, nel ruolo quindi di controllo dell’operato degli amministratori.

Tra le società pubbliche per le quali ha attualmente un incarico da sindaco c’è Milanosport (nomina datata settembre 2020), la società di proprietà del comune di Milano che gestisce le piscine comunali e altri impianti sportivi. È revisore anche dell’Afol, azienda consortile di proprietà della Città metropolitana di Milano e di 71 comuni dell’hinterland che si occupa di formazione e orientamento al lavoro, società finita anni fa anche nelle carte dell’inchiesta “Mensa dei poveri”.

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