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Expo, dai liquidatori una buona notizia: patrimonio netto più alto del previsto

Manca ancora il bilancio completo. I dettagli

Giuseppe Sala, ex commissario e amministratore delegato di Expo, aveva promesso nuovi numeri: e i nuovi numeri sono stati resi pubblici. Il bilancio dell'esposizione universale è diventato tema da campagna elettorale, visto che Sala è anche candidato a sindaco per il centrosinistra a Milano. E quindi argomento di polemica. La più feroce quando si è saputo che il documento completo verrà pubblicato e presentato entro il 30 giugno, cioè dopo il turno di ballottaggio. 

Motivo ufficiale, l'Agenzia delle Entrate ha chiesto una perizia supplementare sul valore del patrimonio immobiliare. Uno "stop" del tutto normale ma che - concomitante alla scadenza elettorale - ha fatto sorgere più di un mal di pancia. Nel frattempo però il 28 aprile è stato presentato - da Sala, che l'ha tecnicamente firmato - il rendiconto contabile redatto dai liquidatori della società Expo 2015 Spa.

Dal documento si evince che il patrimonio netto è migliorato rispetto a quanto previsto a gennaio 2016: anziché 14 milioni e 200 mila euro, dovrebbe essere di 23 milioni. Ma è in realtà rettificato al ribasso rispetto a quanto comunicato il 31 dicembre 2015 (30 milioni e 700 mila euro), a causa dei costi sostenuti dopo dicembre per smantellare il sito espositivo e preparare la fase 2 di Expo che inizia il 25 maggio. 

In bilico - e si dovrà aspettare per forza il 30 giugno - gli altri nodi. Ad esempio i crediti non ancora recuperati (in primis le sponsorizzazioni) ma anche i contenziosi con fornitori che pretendono ancora soldi. E' stato intanto reso noto un accordo con Arexpo (la società "parallela", proprietaria delle aree del sito espositivo) che verserà 86 milioni ad Expo 2015 Spa.

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