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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bilancio 2013: il Comune chiederà al Governo il rinvio a settembre

Più tempo per limare e tagliare, ma soprattutto per vedere come sarà la riforma dell'Imu

La giunta milanese si prepara a "tenere aperto" il bilancio 2013 fino a settembre. O almeno a fare una richiesta al governo in tal senso. Lo ha comunicato l'assessore Francesca Balzani il 24 maggio durante una riunione con i capigruppo di tutto il consiglio comunale. In teoria il bilancio preventivo dovrebbe essere approvato dal consiglio entro il 30 giugno, ma Milano - insieme ad altri comuni - vuole chiedere al governo di rimandare il termine al 30 settembre.

E' infatti prevista la riforma dell'Imu, annunciata entro il 31 agosto, che potrebbe cambiare i numeri dei bilanci dei comuni. La Balzani ha chiesto ai gruppi di opposizione di unirsi a questa richiesta al governo (che, lo ricordiamo, è composto anche dal Pdl e da Scelta Civica) per avere anche più tempo per far quadrare i conti: al momento, infatti, dopo vari tagli mancano 240 milioni di euro all'appello. Inoltre si potrebbe lavorare con la certezza di sapere quale sarà il destino dell'Imu.

Quanto alle misure di leva fiscale, sarebbe pronto l'aumento dell'addizionale Irpef fino allo 0,8 con l'esenzione per i redditi fino a 15mila euro e l'aumento dell'Imu sulla prima casa fino allo 0,55.

La Lega Nord, con Alessandro Morelli, ha già dato un mezzo assenso: "Ci stiamo alla battaglia ma se l'amministrazione ci dice come verranno spese le risorse. Se chiede deroghe a Roma per poter poi usare i soldi dei minaesi per i rom, noi non ci stiamo di certo".

Secondo il Pd è la strada giusta. "Non è possibile fare una manovra fiscale senza conoscere il contesto normativo della fiscalità locale", hanno spiegato Lamberto Bertolé (capogruppo) e Mattia Stanzani (presidente della commissione bilancio). Secondo i due esponenti dei democratici, "il nostro obiettivo sarà far sì che il gettito prodotto dalle tasse locali rimanga a Milano e che gli enti locali possano avere maggiore potestà normativa in materia".

Non ci stanno i due consiglieri di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato e Marco Osnato. In una nota scrivono che "al momento in giunta e in maggioranza regna la confusione più totale, ma una cosa l'abbiamo capita bene: a pagare saranno i milanesi, su cui vengono scaricati i 231 milioni di disavanzo". De Corato e Osnato continuano: "Denunciamo l'inadeguatezza di Pisapia, che approfitta di un governo debole per addossargli ogni responsabilità". E ricordano che l'aliquota dell'addizionale Irpef era "zero fino al 2010, passerà dallo 0,2 del 2011 allo 0,8 del 2013".

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