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Boeri "licenziato": "Deluso e amareggiato da Pisapia"

I retroscena del "licenziamento": Boeri convocato nell'ufficio di Pisapia alle 19 di domenica

"Sono amareggiato per una decisione che non mi è stata motivata, che mi è davvero difficile interpretare e che rischia di compromettere importanti progetti per il futuro della città". Così Stefano Boeri commenta sul suo profilo Facebook il proprio 'licenziamento' dalla Giunta del Comune di Milano deciso dal sindaco Giuliano Pisapia.

D'altronde il rapporto tra i due non è mai stato idilliaco, tutt'altro. E in più di un'occasione si era arrivati a un filo dalla rottura totale tra i due ex sfidanti alle primarie milanesi. Ecco perché la decisione di Pisapia non è arrivata del tutto inaspettata. Inoltre era ancor più nell'aria da venerdì, da quello scambio di vedute nato nella riunione dell'esecutivo cittadino dopo il richiamo del sindaco alla sua squadra a spendere meno, citando ad esempio le uscite per alcune mostre.

A nulla sono valsi gli inviti all'avvocato a fermarsi arrivati da più parti. Non solo dai sostenitori dell'architetto che si sono fatti sentire anche sul web. Ma anche dai consiglieri comunali. In 14 - tutti del Pd - hanno scritto una lettera domenica a Pisapia, chiedendo delucidazioni, invitandolo a fermarsi e a confrontarsi con tutta la maggioranza prima di fare il passo definitivo. La risposta è arrivata in serata. "Manca ormai il rapporto fiduciario e la Giunta è un lavoro di squadra".

Insomma, lo stato dei rapporti tra i due era ormai irrecuperabile. Così, alle 19 il sindaco ha convocato Boeri nel suo ufficio. Venti minuti di colloquio durante il quale però l'architetto non si è dimesso. Perciò il ritiro delle deleghe.

Scrive ancora Boeri su Facebook: "Pochi minuti fa, nel corso di un incontro a Palazzo Marino, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha revocato il mio incarico di assessore del Comune di Milano. In questi due anni ho fatto del mio meglio - insieme ai colleghi di Giunta, ai dirigenti, ai consulenti e agli uffici del mio assessorato - per rilanciare la cultura a Milano".

E in città, prosegue l'ormai ex assessore, "grazie alla rinnovata energia creativa di decine di cittadini, associazioni, istituzioni, oggi si respira l'aria nuova di una città che ha riscoperto l'orgoglio di una grande capitale internazionale". Da qui l' "amarezza" espressa per la scelta di Pisapia che "rischia di compromettere importanti progetti per il futuro della città. La cultura per Milano non è un lusso - conclude - ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo". 

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