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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

La Bielorussia nega l'ingresso a Boldrini, Fiano e Quartapelle (Pd): «Persone non gradite»

I tre parlamentari volevano recarsi a Minsk per partecipare alla marcia di protesta di domenica. Altri due colleghi sono invece partiti

Tre deputati del Partito Demcratico non hanno potuto imbarcarsi su un volo della compagnia aerea Belavia diretto a Minsk, capitale della Repubblica di Belarus (già nota come Bielorussia) perché "persone non gradite". Si tratta dell'ex presidente della Camera Laura Boldrini, di Lia Quartapelle e di Emanuele Fiano, tutti e tre eletti a Milano.

E' successo venerdì 2 ottobre all'aeroporto romano di Fiumicino. I parlamentari avrebbero voluto raggiungere la capitale bielorussa per partecipare, domenica 4 ottobre, alla marcia di protesta dei cittadini, che scendono in piazza ininterrottamente dalla sera del 9 agosto, dopo le contestatissime elezioni presidenziali i cui risultati ufficiali hanno riconfermato, con l'80% dei voti, per il sesto mandato l'uscente Aleksandr Lukashenko contro la principale oppositrice, Svitlana Tikhanovskaya. Da allora la repressione della polizia è stata sanguinosa: pestaggi e arresti indiscriminati, ai danni di cittadini comuni che, con i numeri delle manifestazioni, hanno mostrato a tutto il mondo quanto fosse irrealistico il risultato elettorale ufficiale.

Sono invece partiti regolarmente Andrea Orlando (ex ministro della Giustizia) e Barbara Pollastrini, anche loro deputati del Pd. «Ci sono altri colleghi in viaggio e per non creare possibili problemi abbiamo deciso di mantenere la linea del silenzio, senza commenti su quanto accaduto», ha commentato Lia Quartapelle, che in passato è stata responsabile esteri del partito. «È inaccettabile che si vieti ai deputati di un Paese membro dell’Unione Europea di imbarcarsi per la Bielorussia», ha reagito su Twitter l’europarlamentare milanese del Pd Giuliano Pisapia, ex sindaco della città.

Sanzioni Ue a Minsk e contro-sanzioni (anche russe)

Nella giornata del 2 ottobre sono scattate le sanzioni dell'Unione Europea (che contesta i risultati elettorali e la repressione delle proteste) nei confronti di quaranta persone, a cui è stato interdetto ogni viaggio verso l'Ue e sono stati congelati i beni in loro possesso in Paesi Ue. Tra loro il ministro dell'Interno Yuri Karaeu, diversi vice ministri, numerosi capi della polizia e la presidente della Commissione elettorale centrale di Minsk, Lidia Yermoshina, ma non l'autoproclamato presidente Lukashenko, perché la stessa Ue ha invitato al dialogo con le forze di opposizione e sanzioni contro di lui avrebbero interferito con questa richiesta.

Immediate sono state applicate contro-sanzioni da parte della Repubblica di Belarus, che riguardano soprattutto i permessi di viaggio: è infatti possibile che Boldrini, Quartapelle e Fiano siano stati inseriti nell'elenco dei cittadini europei "sanzionati". Le sanzioni bielorusse, come ha riferito la portavoce del ministro degli Esteri russo Maria Zakharova, vengono automaticamente applicate anche dalla Federazione Russa verso l'Unione Europea, mostrando così la solidità dell'alleanza tra Mosca e Minsk.

Nessun giornalista straniero autorizzato da Minsk nel weekend

E nel weekend d'inizio ottobre nessun giornalista straniero è autorizzato a permanere in Belarus. E' il frutto di un nuovo regolamento per l'accreditamento dei media stranieri che, in teoria, rende più snelle e rapide le procedure. Ma, anziché mantenere temporaneamente validi i vecchi accrediti, il Ministero degli Esteri bielorusso li ha annullati, annunciando che l'iter per ottenerli con le nuove regole partirà da lunedì 5 ottobre. Di conseguenza, dal 2 al 4 ottobre nessun mass media straniero è accreditato in Belarus.

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